Silvia Bizio, la Repubblica 30/7/2009, 30 luglio 2009
MERYL STREEP AI FORNELLI "CUCINARE E’ UN GESTO D’AMORE"
La vera storia della chef che cambiò l´America
"Julie & Julia" di Nora Ephron, come l´arte culinaria francese cambiò le abitudini in Usa
Racconta Nora Ephron che quando cominciò a pensare al suo nuovo film, Julie & Julia, ispirato alla vita della chef americana Julia Child che rivoluzionò la cucina americana introducendo l´arte culinaria francese, incontrò per caso la sua vecchia amica Meryl Streep. «Le dissi che volevo fare un film su Julia Child e lei ne improvvisò l´imitazione, dicendo "Bon appetit" con la stessa voce, scendendo le scale con lo stesso passo», dice la regista. «Non ho più avuto bisogno di guardarmi intorno. Meryl era Julia». Più che un biopic, il film, che esce negli Usa il 7 agosto e in Italia il 30 ottobre, è il percorso parallelo di due donne appassionate di cucina ed è basato su due celebri memoirs: My life in France di Julia Child e Julie & Julia: my year of cooking dangerously di Julie Powell.
Julia Child (Streep) si trasferisce a Parigi con il marito (Stanley Tucci) e per combattere la noia s´iscrive alla scuola del Cordon Bleu finendo per scrivere Mastering the art of French cooking. Cinquant´anni dopo, una giovane impiegata americana, Julie Powell (Amy Adams), incoraggiata dal marito decide di aprire un blog su Internet per condividere con i lettori gioie e patemi della preparazione di 525 ricette di Julia Child in 365 giorni e così finisce per diventare un´ottima cuoca. Anche a rischio di compromettere il matrimonio, sempre accompagnata dal suo amore per la Child (morta a 92 anni nel 2004) e dal sogno irrealizzato di incontrarla. Abbiamo incontrato Meryl Streep, 60 anni appena compiuti, bellissima in abito rosso di Prada.
Cosa ricorda di Julia Child?
«Approdò in tv in un´epoca in cui non si vedevano molte donne in televisione, era una pioniera. Aveva già 50 anni e una personalità definita. Ero bambina, ma mi colpiva la sua amabilità, la sicurezza ai fornelli, così diversa dal modo in cui mia madre affrontava la cucina...».
Cioé?
«Mia madre diceva che se una cosa non è cotta in 20 minuti non è una cena! Era il dopoguerra e le comodità creavano una certa fascinazione: l´obiettivo era rendere tutto facile e veloce per una casalinga. Bevevamo "Tang" invece di succo d´arancia, facevamo il purè usando polvere liofilizzata. Erano i canoni della cucina americana del tempo, quelli che Julia Child polverizzò».
Le piace cucinare, quale ricetta della Child preferisce?
«Purtroppo quando giri un film lavori 14 ore al giorno. Torno a casa la sera esausta senza voglia né tempo per cucinare. Per fortuna, in questo caso avevamo una vera cucina sul set, quindi con la scusa di fare pratica cucinavo spesso: Julia ha una ricetta per il pollo arrosto al dragoncello che finalmente ho imparato a fare nel modo giusto, dopo 30 anni di errori».
Nel film le due coppie sono molto legate sia nell´amore per il cibo che sensualmente. Pensa ci sia un rapporto fra cibo e sesso?
«Julia Child diceva che quelli che non amano mangiare sono i più noiosi al mondo. Sì, credo ci sia un legame fra una natura sensuale e un palato sofisticato. Ma io preferisco la semplicità: pollo arrosto e insalata sono la mia idea di paradiso, e mi piace tutto ciò che è fresco e di stagione».
Lei è sempre stata una convinta sostenitrice del cibo biologico. Pensa che questo film possa mandare un messaggio in quella direzione?
«Alla fine degli anni 80, quando abbiamo fondato il gruppo Mother and Other for Pesticides Limits e lottavamo per introdurre cibi biologici e locali nei supermercati, quello che dicevamo era inconcepibile per tanta gente. All´epoca cercai di contattare Julia Child ma lei ci ignorò. Era anche una testarda: non capiva l´effetto che la dieta ipercalorica del Cordon Bleu poteva avere sul colesterolo. Alla fine, però, era cambiata. Mi scrisse pure una lettera, ma per anni, a mio avviso, aveva lottato sul fronte sbagliato della barricata. Spero che questo film spinga le persone a utilizzare ingredienti freschi, dedi-cando del tempo a quel gesto d´amore che è la preparazione di un pasto».