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 2009  luglio 30 Giovedì calendario

LA RIVINCITA DELLO ZUCCHERO TORNA CAMPIONE IN TAVOLA E AL MERCATO DIVENTA ORO


Messo in croce per anni da dietologi e salutisti e criminalizzato da top-model taglia 38, lo zucchero sta consumando in questo 2009 meteorologicamente un po´ matto la sua dolce vendetta.

Il maltempo in India e Brasile ne ha fatto lievitare il prezzo

Michelle Obama l´ha sdoganato dal ghetto del cibo-spazzatura: « un prodotto naturale. Alle mie figlie non darò mai dolcificanti». Le alluvioni sulle piantagioni di canna in Brasile e un monsone troppo secco in India (i due maggiori produttori mondiali) hanno fatto il resto: i raccolti saranno inferiori al previsto e il prezzo dell´oro bianco della tavola è schizzato alle stelle. A gennaio per una libbra si pagavano 13,38 cent. Oggi siamo a 18,4, il 50% in più, a un soffio dal massimo di 28 anni fa. Un balzo che in Europa, dove il mercato è sussidiato dalla Ue, non dovrebbe avere riflessi sui costi al dettaglio.
La riabilitazione dell´ex nemico numero uno di girovita e placche dentali non è solo una questione di numeri. I consumi - malgrado lo sbarco in supermercati e bar di surrogati d´ogni tipo - non hanno mai ceduto: lo zucchero continua a fornire il 7% delle calorie bruciate ogni giorno sul pianeta, con 160 milioni di tonnellate (un record) venduti nel 2008. A segnare la fine di due decenni di amarissima gogna mediatica, però, è stata la resa dei suoi detrattori: Pepsi Cola, per dire, dopo anni di marketing a base di prodotti sugar-free, diet e light ha appena lanciato la versione "Natural". Dove il marchio, un vero ribaltone ideologico, è giustificato dal fatto che in bottiglia c´è solo zucchero puro.
L´ostracismo commerciale è finito. Il più dolce dei carboidrati non è più un ingrediente da occultare a caratteri microscopici in fondo alle etichette. «Hanno provato a metterci in ginocchio in ogni modo - dice Giovanni Tamburini, presidente di Unionzucchero, l´associazione di settore - . Ma alla fine sono venuti a Canossa: il nostro è un prodotto naturale al cento per cento, una molecola purissima e che si conserva per vent´anni». Il valore energetico, 15 calorie a cucchiaino, obbliga a consumi moderati (in Italia siamo a 26 chili a testa l´anno, contro i 45 del Belgio e i 58 dei brasiliani). Ma l´uso di surrogati come aspartame e saccarina - parola della Texas University - aumenta del 41% il rischio di ingrassare perché con la coscienza a posto, dicono gli scienziati, si mangia di più.
Il business dei surrogati così si è arenato a un modesto 4% di un mercato che oggi vale più di 70 miliardi. Ma i pericoli per il futuro dello zucchero non sono finiti. A fine 2008 gli Stati Uniti hanno dato l´ok all´uso della Stevia, la pianta sudamericana "zero calorie" che da secoli gli indigeni Guaranì usano per dolcificare i loro piatti. Proibita in Europa, in Giappone ha già conquistato una bella quota di mercato.
La resurrezione dell´oro bianco però, come confermano le antenne sensibili dei mercati, non è un fenomeno transitorio. Anche perché la canna (che garantisce il 75% del prodotto finito) viene trasformata in carburante come bio-etanolo. In caso di carenza di materia prima, comunque, il futuro è già qui. I telescopi della Nasa hanno individuato zucchero ghiacciato nella nebulosa Sagittarius B2. L´unico problema è avere qualche anno-luce di tempo per recuperarlo e versarlo nella tazzina di caffè.