Alessandra Arachi , Corriere della sera 30/7/2009, 30 luglio 2009
IL CASO DELLA TV PER BIMBI DA 0 A 3 ANNI «FERMATE QUEL CANALE, E’ DANNOSO»
«Avvenire»: evidenti controindicazioni. La rete: programmi selezionati
ROMA – Non ha usato mezze parole il quotidiano dei vescovi: «Non c’incanta la baby tv fatta per incantare». E poco importa che Baby tv, il nuovo canale di Sky, debba ancora cominciare le trasmissioni dei suoi programmi. La scomunica di Avvenire arriva – come dire? – a prescindere. Ce l’ha proprio con il concetto di un canale pensato per una fascia di età che si ferma sotto i tre anni, il giornale della Cei.
Scrive: «Non occorre avere titoli internazionali per elencare le controindicazioni e i danni che la tv può arrecare a bambini piccolissimi. A cominciare dall’immobilità forzata che si incoraggia, dalla fascinazione del piccolo schermo luminosoche manda letteralmente in trance i bebè...» e giù a raffica strali spalmati per tutto il quotidiano tra editoriali, interviste e fogliettoni.
Apriti cielo. O, meglio: spalancati dibattito. Perché se sul rapporto tra televisione e bimbetti si sono spesi fiumi e fiumi d’inchiostro, sono ben pochi gli studi che stabiliscono gli effetti della tv su grandi e piccini. Gli studi attendibili, perlomeno.
Ce ne è uno, recente, ma arriva d’Oltreoceano. Lo hanno fatto i ricercatori della Washington university e garantiscono che un rapporto troppo stretto fra piccolo schermo e piccoli uomini (cuccioli proprio tra gli uno e i tre anni di età) genera seri disturbi nel comportamento. Quel ADHD (deficit di attenzione e di personalità) che sta spopolando anche qui da noi. I ricercatori americani garantiscono che per via dell’abuso della televisione questo disturbo colpisce un ragazzo su dieci. Cifre italiane non ce ne sono, ancora. «Però è certo che la dipendenza da video genera una sorta di passività e di blocchi della capacità espressiva », garantisce Vincenzo Guidetti, ordinario di neuropsichiatria alla Sapienza di Roma. E aggiunge: «Bisogna stare molto attenti a non demonizzare il mezzo televisivo. Ma di certo bisogna stare ancora più attenti alla pericolosità dell’uso che se ne fa del mezzo».
Certamente. Ma un dato è certo: i bambini e la tv sono praticamente un tutt’uno. Almeno a giudicare dagli ultimi numeri dell’Istat: ci segnala che il 96% dei bambini in età prescolare guarda la tv. E aggiunge che il 91% la guarda ogni giorno, soprattutto quando non ci sono i genitori.
«Per questo facciamo fatica a capire queste critiche», commenta Sherin Salvetti che come responsabile dei canali di approfondimento di Fox Channel è la madrina di questa nuova Baby tv che partirà il primo agosto. Spiega, infatti: «Leggiamo da Avvenire che nulla viene contestato ai contenuti dei nostri programmi i quali, ovviamente, sono stati realizzati in collaborazione con pedagoghi, psicologi, neuropsichiatri. Si contesta il canale in sé. Ma se è un dato di fatto che i bimbi sono sempre davanti alla televisione, non è meglio immaginare che la possano guardare in modo selettivo?».
Sherin Salvetti spiega che i programmi di Baby Tv sono tutti brevissimi (qualche minuto appena) e oltre ad essere senza pubblicità, sono pensati anche per intrattenere i più piccoli. «Meglio se con i genitori», dice la responsabile di Fox Channel.
E aggiunge: «Per esempio sono previsti spesso intermezzi di canzoncine (come il giro giro tondo) che i piccoli possono cantare con la mamma o con il papà. La televisione non si vuole certo sostituire ».