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 2009  luglio 30 Giovedì calendario

IL CASO DELLA TV PER BIMBI DA 0 A 3 ANNI «FERMATE QUEL CANALE, E’ DANNOSO»


«Avvenire»: evidenti controindicazioni. La rete: programmi selezionati

ROMA – Non ha usato mezze parole il quotidiano dei vescovi: «Non c’incanta la baby tv fatta per incantare». E poco importa che Baby tv, il nuovo canale di Sky, debba ancora cominciare le trasmis­sioni dei suoi programmi. La scomunica di Avvenire arriva – come dire? – a prescinde­re. Ce l’ha proprio con il con­cetto di un canale pensato per una fascia di età che si fer­ma sotto i tre anni, il giornale della Cei.

Scrive: «Non occorre avere titoli internazionali per elen­care le controindicazioni e i danni che la tv può arrecare a bambini piccolissimi. A co­minciare dall’immobilità for­zata che si incoraggia, dalla fa­scinazione del piccolo scher­mo luminosoche manda let­teralmente in trance i bebè...» e giù a raffica strali spalmati per tutto il quotidia­no tra editoriali, interviste e fogliettoni.

Apriti cielo. O, meglio: spa­lancati dibattito. Perché se sul rapporto tra televisione e bimbetti si sono spesi fiumi e fiumi d’inchiostro, sono ben pochi gli studi che stabilisco­no gli effetti della tv su gran­di e piccini. Gli studi attendi­bili, perlomeno.

Ce ne è uno, recente, ma ar­riva d’Oltreoceano. Lo hanno fatto i ricercatori della Washington university e ga­rantiscono che un rapporto troppo stretto fra piccolo schermo e piccoli uomini (cuccioli proprio tra gli uno e i tre anni di età) genera seri disturbi nel comportamento. Quel ADHD (deficit di atten­zione e di personalità) che sta spopolando anche qui da noi. I ricercatori americani ga­rantiscono che per via del­l’abuso della televisione que­sto disturbo colpisce un ra­gazzo su dieci. Cifre italiane non ce ne so­no, ancora. «Però è certo che la dipendenza da video gene­ra una sorta di passività e di blocchi della capacità espres­siva », garantisce Vincenzo Guidetti, ordinario di neurop­sichiatria alla Sapienza di Ro­ma. E aggiunge: «Bisogna sta­re molto attenti a non demo­nizzare il mezzo televisivo. Ma di certo bisogna stare an­cora più attenti alla pericolo­sità dell’uso che se ne fa del mezzo».

Certamente. Ma un dato è certo: i bambini e la tv sono praticamente un tutt’uno. Al­meno a giudicare dagli ultimi numeri dell’Istat: ci segnala che il 96% dei bambini in età prescolare guarda la tv. E ag­giunge che il 91% la guarda ogni giorno, soprattutto quando non ci sono i genito­ri.

«Per questo facciamo fati­ca a capire queste critiche», commenta Sherin Salvetti che come responsabile dei ca­nali di approfondimento di Fox Channel è la madrina di questa nuova Baby tv che par­tirà il primo agosto. Spiega, infatti: «Leggiamo da Avveni­re che nulla viene contestato ai contenuti dei nostri pro­grammi i quali, ovviamente, sono stati realizzati in collabo­razione con pedagoghi, psico­logi, neuropsichiatri. Si conte­sta il canale in sé. Ma se è un dato di fatto che i bimbi sono sempre davanti alla televisio­ne, non è meglio immaginare che la possano guardare in modo selettivo?».

Sherin Salvetti spiega che i programmi di Baby Tv sono tutti brevissimi (qualche mi­nuto appena) e oltre ad esse­re senza pubblicità, sono pen­sati anche per intrattenere i più piccoli. «Meglio se con i genitori», dice la responsabi­le di Fox Channel.

E aggiunge: «Per esempio sono previsti spesso inter­mezzi di canzoncine (come il giro giro tondo) che i piccoli possono cantare con la mam­ma o con il papà. La televisio­ne non si vuole certo sostitui­re ».