Ornella Ferrario, Chi, 5 agosto 2009, 5 agosto 2009
Alessio Vinci, conduttore di Matrix e ora anche vicedirettore di Videonews, presenta per la prima volta la sua famiglia: la moglie Juliet Linley e la loro bambina Katharine Victoria, di due anni, «ufficialmente Kaya
Alessio Vinci, conduttore di Matrix e ora anche vicedirettore di Videonews, presenta per la prima volta la sua famiglia: la moglie Juliet Linley e la loro bambina Katharine Victoria, di due anni, «ufficialmente Kaya. Juliet e io eravamo a Kayalitscha, una zona fuori da Città del Capo. Lei stava facendo un reportage per la tv Svizzera sulle donne maltrattate, e per la prima volta ci trovavamo a fare un servizio insieme. Ci siamo trovati a contatto con decine e decine di donne e bambini e così abbiamo cominciato a chiamare Kaja una nostra ipotetica futura bambina». Juliet è la sua seconda moglie, nel ”96 aveva sposato una ragazza di Brunico dalla quale si è separato nel ”99. «Ci siamo conosciuti nel 2003 al mio rientro dall’Iraq. La Cnn organizzava incontri tra tutti i suoi giornalisti. Non ci siamo più lasciati. Mi ha colpito la sua intelligenza spiccata. E poi eravamo fatti l’uno per l’altra: io sono un italiano cresciuto all’estero, lei è una straniera (il padre è di Tobago, un’isoletta caraibica) nata e cresciuta in Italia. Siamo complementari». Juliet è gelosa delle bellezze che incontra a Mediaset? «No, non è gelosa. Lei dice: ”Io so che sei la donna della tua vita, perché dovrei preoccuparmi?”. D’altra parte io sono fuori 17 ore al giorno e non controllo quello che fa lei. Dovrei essere io a preoccuparmi? No, il nostro rapporto è molto profondo e noi siamo sicuri della forza del nostro amore». Si dice che prima o poi voglia aprire una pizzeria ai Caraibi. Ma la sa fare la pizza? «Non voglio darmi arie ma so cucinare benissimo. Anche lei è brava, ma si lamenta che da quando sto a Matrix deve rinunciare ai miei deliziosi pranzetti. Comunque non voglio andare domani a fare il pizzaiolo, magari tra qualche anno». Si era reso conto che con Matrix sarebbe diventato un personaggio? «Non mi ero concentrato su quello che sarebbe accaduto ad Alessio Vinci in Italia. Dico con orgoglio che di interviste ne ho date in vent’anni di lavoro, ma qualcosa è cambiato. La settimana scorsa sono stato seguito da due fotografi fino a Sabaudia. Lì c’era mia moglie ad aspettarmi, mentre i due speravano di paparazzarmi con uno straccio di amante. Se prima ero un inviato speciale adesso sono un osservato speciale. Mi sono giocato la libertà». Ornella Ferrario