Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  luglio 30 Giovedì calendario

QUASI QUASI ALLARGO CASA, PER VOCE ARANCIO



PEZZI «Aggiungere e togliere pezzi è la storia dell’architettura» (Giacomo Borella, architetto).

LA STANZA IN PIU’ Il piano casa varato dal governo consente fra le altre cose di allargare la propria abitazione per avere una stanza in più. Esempio: in una villetta di 130 metri quadri, con un volume di 420 metri cubi, sarà possibile aggiungere fino a 84 metri cubi. Si potrà rendere abitabile un seminterrato trasformandolo in una tavernetta o in un locale di servizio, liberando spazio utile in altre stanze della casa; nuovi spazi abitativi potranno essere creati chiudendo un portico o un balcone (facendolo diventare una veranda) o trasformando una serra o una struttura già esistente.

ASPETTATIVE Molti proprietari si sono già rivolti agli studi di architettura. «L’aspettativa è altissima. Questo provvedimento incontra gli interessi reali delle persone, che desiderano costruirsi una stanza in più. Chiedono informazioni soprattutto sui prezzi» (l’architetto Francesco Orofino, membro dell’Ordine del Lazio, dove, come in molte altre Regioni, si è però in attesa del decreto attuativo regionale).

COSTI «Il prezzo dei lavori per una stanza in più oscilla in media tra i 10 e i 15mila euro» (Orofino).

NONNA Lo spazio aggiunto per gli architetti non è necessariamente solo la ”stanza della nonna”, ma può essere una serra o un giardino d’inverno, una sala tecnologica casa-lavoro. «Demolire e ricostruire con l’aggiunta di cubatura… Si può lavorare apportando un mix funzionale che integri l’abitare con gli spazi per il lavoro» (Cino Zucchi, architetto).

PROGETTI APERTI L’architetto Maria Alessandra Segantini, dello studio C+S Associati di Treviso: «Bisogna densificare il territorio. Risparmiarlo. Questo non vuol dire salire in altezza ma costruire innesti in un sistema parcellizzato, puntiforme come il nostro. Bisogna trasformare le città per sovrapposizione e stratificazione. Bisogna pensare alle costruzioni come a dei progetti aperti, sempre in vita. Prendiamo una giovane coppia, senza figli. Come si fa quando arrivano i bambini? Il trasloco non può essere l’unica soluzione».

MICROARCHITETTURA Con meno spazi urbani edificabili e materiali sempre più costosi, in uno spazio minimo gli architetti progettano abitazioni e dépendance. il principio alla base della microarchitettura, che deriva dalla necessità di sviluppare ambienti flessibili che rispondano a tutte le esigenze abitative del residente. E di farlo in una maniera che rispetti l’ambiente e faccia un uso intelligente delle risorse.

MODULI Segantini: «Grazie ai moduli possiamo ridurre la dispersione urbana. Le strutture che si aggiungono devono essere leggere, enStefan Eberstadt, Rucksack House a Colonia (Germania)ergeticamente autosufficienti e poco costose. Tipicamente sono fatte in legno, con pannelli solari fotovoltaici installati in superficie. I solai di legno sono sottilissimi e resistenti e vanno semplicemente montati, riducendo i tempi di cantiere della metà. Un esempio perfetto lo ritroviamo in Germania, con la casa zaino».

CASA ZAINO La Rucksack House (foto a sinistra), ideata dall’artista bavarese Stefan Eberstadt: un’aggiunta di nove metri quadrati (due metri e mezzo di larghezza e altezza e 3.60 di profondità) ancorata sul tetto o sulla facciata dell’edificio, implementata per la prima volta a Colonia, ormai si vede agganciata in diversi palazzi della Germania. una gabbia di metallo saldato con un interno in legno compensato rinforzato da una superficie di resina assorbente, in cui sono incastonati degli inserti in plexiglas per far filtrare la luce.

DUBBI L’architetto Mario Cucinella, dello studio Cucinella Architects di Bologna: «Il piano casa è molto interessante perché consente di demolire e ricostruire edifici vecchi e insalubri. Rappresenta un’opportunità per utilizzare le nuove tecnologie e conferire qualità architettonica. Ma ci sono anche rischi da non sottovalutare: nel nostro Paese l’abusivismo è una piaga sociale. Ogni anno il 20% della nuova edilizia è incontrollato. Il sogno di tutti è ingrandirsi la casa. E il disastro ambientale è dietro l’angolo: un ampliamento del 20%, in termini relativi è tanto. Il fai-da-te senza controllo è pericoloso».

STUDENTI 1 L’architetto Cucinella sta lavorando a un progetto, per conto dell’Aler a Milano, non lontano dalle possibili elaborazioni legate al piano casa: «L’azienda milanese ci ha chiesto di intervenire sull’involucro dell’edificio di edilizia residenziale pubblica, oggi occupato da un centinaio di famiglie, e di aggiungervi due piani con alloggi per studenti che contiamo di realizzare con strutture leggere».

STUDENTI 2 Uno degli obiettivi del piano casa è risolvere il problema abitativo degli universitari fuori sede. L’architetto Segantini: «In Italia le residenze studentesche sono pochissime. Con lo studio C+S Associati nel 2006 abbiamo realizzato a Novoli (Firenze) 250 miniappartamenti per studenti universitari. Sono sviluppati su quattro livelli. Un’area destinata a parcheggio occupa il piano interrato, mentMVRDV, WoZoCo, Amsterdamre spazi commerciali e la mensa universitaria sono collocati al piano terra. Il disegno degli isolati, il mantenimento dei bordi fissi esterni, i materiali, il sistema delle bucature verticali, tutto è stato ispirato alle moderne tecniche della bioedilizia sostenibile» (Maria Alessandra Segantini, Atlante dell’abitare contemporaneo, Skira 2008).

EDILIZIA SOCIALE Il piano casa non è soltanto ampliamenti e ricostruzioni: il 20 luglio, con decreto del presidente del Consiglio, è stato siglato un piano di social housing che prevede la costruzione di 100mila alloggi nei prossimi cinque anni a beneficio di famiglie a basso reddito, giovani coppie, studenti fuori sede e immigrati regolari. L’intervento iniziale, di 200 milioni di euro, dovrebbe raggiungere i 550 milioni con stanziamenti successivi. Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli: «Il piano consiste in un insieme di interventi di edilizia residenziale pubblica, project financing, agevolazioni alle cooperative edilizie e un sistema integrato di fondi immobiliari, che a regime si stima attrarrà investimenti per tre miliardi di euro».

AGEVOLAZIONI 1 Esistono due tipi di edilizia agevolata: la sovvenzionata e la convenzionata. L’edilizia sovvenzionata si basa completamente sul contributo del soggetto pubblico, costituito dalle Ater (Aziende territoriali per l’edilizia residenziale). Gli edifici costruiti si rivolgono a soggetti che percepiscono redditi molto bassi. Questi devono farne richiesta al comune di residenza, presentare le attestazioni della propria situazione, dimostrare di avere i requisiti per l’assegnazione (anche avere subito uno sfratto da un punteggio), che avviene per graduatoria. Vengono poi dati in affitto a un canone sociale (100 euro al mese circa). La superficie media degli appartamenti è di 70 metri quadrati.

AGEVOLAZIONI 2 L’edilizia convenzionata vende a un prezzo agevolato, comunque legato alle condizioni del mercato, e si rivolge a una fascia di utenti più alta. E non finanzia completamente, bensì del 40-50% (il valore varia da regione a regione). Gilberto Cacco, direttore tecnico dell’Ater di Treviso, dice a Voce Arancio: «Pensiamo alla giovane coppia che non ha la possibilità di accedere al privato per acquistare o affittare una casa, ma dispone comunque di un reddito sufficiente a sostenere affitti che, grazie alle agevolazioni, variano fra i 300 e i 400 euro (invece di 600/700 euro). Ed è questo il vero target del piano casa varato dal Governo».

BASSO COSTO Gli architetti Benno Albrecht e Fabio Mensi hanno realizzato a Palazzolo sull’Oglio (Brescia) 13 alloggi di edilizia residenziale a basso costo (750 euro/mq). Mensi: «Il concetto di risparmio è stato alla base del metodo di progettazione e di gestione degli appalti, usando al contempo ottimi materiali e un’attrezzatura impiantistica sofisticata, secondo i criteri di un’architettura sostenibile. Gli alloggi sfruttano un muro attrezzato che ospita i camini per la ventilazione naturale, per il raffrescamento e la deumidificazione. Gli isolamentiCarlo Pellegrini, Progress, Lucca sono in carta riciclata. Il fabbricato è realizzato con metodi tradizionali, tamponamento in doppia parete e muratura in mattoni pieni. Si tratta di alloggi semplici, senza intercapedini per gli impianti, per semplificare il processo costruttivo e la manutenzione».

POPOLARI CON GUSTO L’architetto Pietro Carlo Pellegrini ha realizzato a Lucca Progress (foto a sinistra) un complesso residenziale popolare di 55 unità. Il contesto urbano in cui si inserisce è un’area commerciale di periferia, priva di elementi di rilievo architettonico. Il nuovo edificio sorge sulle spoglie di una vecchia fabbrica dismessa. Su una piastra rettangolare si ergono due basse torri di forma irregolare da cui sporgono i piccoli cubi dei balconi. La facciata intonacato di grigio chiaro è impreziosita da decori in vetro-mosaico di varie tonalità di viola.

LAVORO Se il piano casa del Governo partisse in tutte le regioni, potrebbe creare 100mila posti di lavoro, aumentando l’occupazione del 5,3% (dati Anaepa, Associazione nazionale artigiani dell’edilizia di Confartigianato). Tra il primo trimestre 2008 e il 2009 le imprese dell’edilizia sono aumentate dell’1,5%. Il primato va al Lazio (+3,7%), seguito da Liguria (+3,6%), Puglia (+3,1%) e Toscana (+2,5%). Tre le regioni che mostrano una diminuzione delle imprese artigiane: Veneto (-0,2%), Friuli Venezia Giulia (-0,4%) e Basilicata (-1,9%).