Alberto Mattone, la Repubblica 29/7/2009, 29 luglio 2009
AFGHANISTAN, PIU’ ELICOTTERI E BLINDATI
La Russa annuncia i rinforzi italiani. Berlusconi: "La nostra linea non cambia"
Le polemiche rischiano di creare una condizione di minore sicurezza, anche solo psicologica, per i nostri soldati
Verrà dato ordine ai caccia Tornado di sparare con i cannoncini da 27 millimetri
DAL NOSTRO INVIATO
L´AQUILA - L´invio immediato di altri due elicotteri d´attacco Mangusta. Il raddoppio dei Predator, l´aereo da ricognizione senza pilota, l´arrivo di nuovi mezzi blindati più sicuri del Lince. Ignazio La Russa spiega la nuova strategia militare in Afghanistan e, davanti al parlamento, annuncia che darà ordine ai caccia Tornado di sparare, per la prima volta, con i cannoncini da 27 millimetri che hanno in dotazione.
Alle sette di sera, il ministro della Difesa dice che a Kabul «l´Italia non farà nessuna marcia indietro». E la sua audizione a Montecitorio chiude un´altra giornata di scontro nel centrodestra sulle missioni internazionali. Il leader della Lega, Umberto Bossi, insiste sul «tutti a casa», anche se dice di rimettersi «alle decisioni della maggioranza». Berlusconi para il colpo e precisa: «In Afghanistan non si cambia linea».
L´ordine di scuderia nel governo è rassicurare l´alleato americano. E fare chiarezza su quel che succede a Kabul. «Non mi risulta che ci sia una tregua con i Taliban», esordisce La Russa a L´Aquila, dove inaugura la strada che porta al Gran Sasso, danneggiata dal terremoto e ripristinata grazie al milione di euro donato dalla Difesa. «Le polemiche - sottolinea poi il ministro - rischiano di creare una condizione di minore sicurezza per i nostri soldati».
La Russa ha incontrato poco prima, al nuovo aeroporto de L´Aquila, il generale Vincenzo Camporini, capo di Stato Maggiore della Difesa, e il comandante operativo del vertice Interforze, Giuseppe Valotto. un briefing importante, dove si decidono le misure per rafforzare la sicurezza dei militari italiani dopo la morte del caporal maggiore Alessandro Di Lisio, ucciso a Farah da un ordigno mentre era sulla torretta di un Lince. «L´incolumità al centro per cento non esiste», dirà più tardi alla Camera il ministro della Difesa, ma l´obiettivo è quello di ridurre al minimo le occasioni di pericolo.
Per questo, la prima mossa è il rafforzamento della blindature del Lince. Arriveranno anche nuovi mezzi "Freccia", più lenti ma molti più sicuri. La Russa annuncia, poi, che i "Predator" in azione, gli aerei da ricognizione senza pilota, passeranno da due a quattro, che altri due "Mangusta" d´attacco porteranno a sei la flotta degli elicotteri. Ma la novità più importante è il via libera ai Tornado per azioni di guerra. «Potranno usare i cannoncini per coprire i nostri uomini sul terreno - precisa il ministro della Difesa - ma non le bombe a guida laser, che possono colpire i civili».
La nuova strategia non convince Bossi. «Credo - attacca il Senatur - che portare le donne col burqa al voto sia un´illusione che costa moltissimo, e comincia a fare troppi morti». «Il premier è un´idealista», dice Bossi, che rassicura: «Farò quello che dice la maggioranza». Berlusconi, subito, rintuzza: «Sull´Afghanistan non si cambia linea». E riferendosi alle polemiche del Carroccio, il premier spiega: «Capisco che dovete riempire i giornali, ma questa è aria fritta. Il provvedimento sulle missioni è stato votato all´unanimità». «Il governo, Lega compresa, agisce in pieno accordo», dice La Russa alla Camera. Il Carroccio, però, ribadisce con Manuela Dal Lago, che le perplessità restano non solo l´Afghanistan, ma anche sulle missioni nei Balcani e in Libano. Per questo, Bersani è convinto che la questione politica non sia chiusa. «I nostri militari - attacca l´esponente del Pd - hanno il diritto ad avere alle spalle un governo coeso».