Antonello Caporale, la Repubblica 29/7/2009, 29 luglio 2009
PORTERO’ IL PRESIDENTE A PIETRALCINA DA PADRE PIO PERCHE’ SIAMO PECCATORI"
Alta, mora, sorriso largo. Giovane ma parecchio volitiva, molto ben disposta all´impegno e alla responsabilità, Nunzia De Girolamo, trentaquattrenne deputata sannita, invita Silvio il peccatore a Pietrelcina, nella terra di Padre Pio, nella casa del Santo.
Vi raccoglierete finalmente in preghiera.
«Nooo. Lì è in programma la festa provinciale del Pdl. Essendo la coordinatrice ho pensato che fosse utile coniugare...».
Ha coniugato bene.
«Io sono profondamente cattolica».
Anche Berlusconi lo è. E, a quel che si sa, altrettanto profondamente.
«Il presidente».
Silvio.
«Non riesco a chiamarlo col suo nome. Non ce la faccio».
Le colleghe seguono con gli occhi il suo passo svelto. Il presidente la vuole sempre accanto a sé.
«Mi impegno tantissimo, la politica è la mia vita».
Se c´è un pizzico d´invidia è molto comprensibile. Il sentimento è umanissimo.
«Io sorrido, non bado. E comunque, volessi, potrei dire delle cose...».
Potrebbe.
«Io parlo con Casini. Parlo con Di Pietro. Parlo con D´Alema».
Ha personalità e il tempo non lo vuole osservare scorrere invano. Ricorda Heidegger? Noi siamo il tempo.
«Mi do molto da fare».
Adesso lei e lui da Padre Pio.
«Non è sicuro».
Il presidente è un peccatore.
«Anch´io sono una peccatrice».
Siamo tutti macchiati dal peccato.
«Non mortale però».
Quelli soliti.
«Normali, diciamo».
Berlusconi forse avrà peccati più grandi da confessare.
«I miei sono più piccoli (forse perché sono più giovane eh eh)».
Farfallina?
«No».
Tartarughina?
«Non mi ha fatto regali».
Strano.
«Perché strano?»
Ha sempre un pensiero per tutte e un dono per ciascuna.
«A me niente. Politica e politica».
Le inviò il bigliettino in Parlamento: "Gabry, Nunzia, siete libere...". Ma lei secchiona, volle restare incollata alla sedia di deputata.
«Ero stata appena eletta».
Brava. Va veloce e punta in alto. Tra dieci anni?
«Ministro dell´Agricoltura».
Ottimo: gran bel ministero. Di peso.
«Le nostre radici e il nostro futuro. Sono di Benevento e so quali potenzialità questo dicastero è in grado di sviluppare».
E tra cinque anni dove vorrebbe essere?
«Al ministero dell´Agricoltura».
Caspita! E se ci fosse un improvviso rimpasto nelle prossime settimane, una crisi-lampo.
«In questo caso il presidente valuterebbe».
Però Nunzia si vedrebbe bene...
«Le ho detto e confermo: Agricoltura».