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 2009  luglio 24 Venerdì calendario

BOOM DI RICHIESTE PER IL BOND FIAT


Il Lingotto colloca 1,25 miliardi di obbligazioni: la domanda supera i 10 miliardi - LE CONDIZIONI - L’emissione è stata riservata agli investitori istituzionali: per il 30% è stata destinata alla Gran Bretagna, per il 13% all’Italia

L’atteso bond di Fiat è arrivato ieri sul mercato a condizioni più vantaggiose del previsto per l’emittente: il gruppo torinese ha collocato ieri un prestito con scadenza triennale per 1,25 miliardi di euro con una cedola del 9%, un prezzo di emissione di 99,367 e un rendimento del 9,25 per cento. L’emissione obbligazionaria (scadenza 30 luglio 2012) è stata effettuata da Fiat Finance and Trade Ltd – società interamente controllata – nell’ambito del programma di Global Medium Term Notes garantito da Fiat Spa, e verrà quotata alla Borsa di Dublino (Irish Stock Exchange). Il prestito, con tagli minimi da 50mila euro, è interamente destinato a una clientela istituzionale. I lead manager sono stati Banca Imi, Barclays Capital, Calyon e UniCredit.
La dimensione dell’emissione è stata aumentata a 1,25 miliardi di euro, dall’iniziale 1 miliardo, a causa della forte domanda riscontrata: circa 10 miliardi di euro secondo fonti finanziarie. Il livello elevato della domanda ha permesso anche al Lingotto di risparmiare sugli interessi, con un tasso finale nettamente inferiore al 10% di cui si era parlato sul mercato quando, nelle scorse settimane, erano iniziate a circolare le voci su un prestito Fiat. La distribuzione geografica degli investitori vede il 30% circa in Gran Bretagna, altrettanto in Germania, Austria e Svizzera, il 13% circa in Italia e il 10% in Francia. L’ultima emissione obbligazionaria del Lingotto risale al 2007; allora si era trattato di un decennale, ma i livelli cui sono giunti attualmente i tassi inducono a limitare la durata per non pagare tassi troppo elevati.
Il ritorno sul mercato della Fiat segue un periodo di forte ripresa dei volumi di emissioni high yield: secondo i dati di Bloomberg, il volume di emissioni è arrivato a 9,7 miliardi di euro contro i 2 dello stesso periodo del 2008. Anche altre aziende del settore, come Volkswagen e Psa-Peugeot, si sono già affacciate sul mercato.
Ieri i Cds (credit default swap) sui bond del Lingotto, ovvero il costo dell’assicurazione contro una possibile insolvenza, sono leggermente saliti (vicino a quota 600 punti base) dopo essere però scesi di quasi 300 punti base in una decina di sedute. Le azioni Fiat in Borsa hanno ceduto ieri lo 0,37% a 7,775 euro, dopo il calo della seduta precedente seguito alla pubblicazione dei conti trimestrali.
Ieri l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha detto che mantiene sotto esame con implicazioni negative il rating di credito a lungo termine BB+ (ovvero appena al di sotto dell’investment grade) del gruppo torinese. La decisione sul rating dovrebbe essere presa entro un paio di settimane – ha detto S&P ”, ovvero quando si concluderà l’analisi dei risultati trimestrali resi noti mercoledì da Fiat e dell’emissione obbligazionaria lanciata ieri; in ogni caso un eventuale declassamento sarebbe di un solo gradino a BB. Per quanto riguarda i conti, l’agenzia rileva che nonostante le condizioni estremamente difficili il gruppo ha registrato un utile della gestione ordinaria in tutti e tre i principali settori di attività. L’emissione di ieri – nota l’agenzia – contribuirà al rafforzamento del profilo di liquidità.