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 2009  luglio 24 Venerdì calendario

DOMANDE

& RISPOSTE-

Come funziona oggi la sanità americana?
Non esiste un unico sistema di assistenza sanitaria nazionale. Gran parte degli americani ha polizze private di assicurazione sanitaria attraverso il datore di lavoro, molti sottoscrivono e pagano la polizza interamente di tasca loro. Programmi pubblici coprono solo gli anziani oltre 65 anni (Medicare), i poveri e disabili (Medicaid), i bambini di famiglie disagiate (Schip) e i veterani delle forze armate

Perché il sistema è in crisi?
Oltre 47 milioni di americani, su oltre 300 milioni, non hanno copertura. Altri 25 milioni hanno polizze inadeguate. Soprattutto, i costi si sono impennati: il paese spende 2.500 miliardi l’anno in sanità, il 17,5% del Pil rispetto al 5,2% del 1960, quasi il doppio di altri paesi Ocse. I premi assicurativi aumentano ben più dell’inflazione, in nove anni sono raddoppiati e cresciuti di quattro volte gli incrementi salariali. Più di metà dei fallimenti personali negli Usa sono causati da debiti sanitari e i costi provocano anche il peggioramento del deficit federale e la crisi di molte aziende

Quali sono i princìpi della riforma Obama?
Al momento esistono più versioni ancora non definitive in Congresso. Ma alcune idee di fondo sono condivise. Nessuno propone un sistema sanitario nazionale all’europea. Chi è soddisfatto dei propri piani assicurativi privati potrebbe tenerli. La riforma introdurrebbe però l’obbligo di assicurazione sanitaria per i cittadini e per le aziende. E creerebbe nuove opzioni a basso costo che facilitino il raggiungimento di un’assistenza universale. La riforma, assicurando tutti e razionalizzando la spesa, dovrebbe anche frenare la corsa dei costi. Verrebbero in particolare introdotti più stringenti controlli sugli sprechi, anzitutto in Medicare. La legge, inoltre, stando alla Casa Bianca non dovrà aggravare il deficit di bilancio

Quali sono i punti sui quali ancora manca un accordo?
A porre i maggiori problemi è l’ipotesi di un nuovo piano pubblico di assistenza. Per coprire i non assicurati la Camera propone di creare un simile piano in concorrenza con opzioni private. Il Senato, dove l’opposizione repubblicana e i moderati democratici temono che questo possa trasformarsi in una nazionalizzazione strisciante del sistema sanitario, si sta invece orientando a favore dell’introduzione di nuove opzioni private anche se non-profit, offerte da cooperative sanitarie.

Quanto costerà e come sarà finanziata la riforma?
Il conto finale è incerto, tra i mille e i 1.500 miliardi di dollari in dieci anni. La Camera propone di pagare la riforma con nuove imposte, anzitutto una sovrattassa fino al 5,4% sui redditi superiori al milione. Il Senato sta considerando tasse sui benefit sanitari aziendali, finora esenti, o sulle compagnie di assicurazione. Una penale fino all’8% del monte salari verrebbe inoltre imposta a individui e aziende che violano gli obblighi assicurativi. Aumenti del carico fiscale, però, restano molto controversi. Altre risorse verrebbero reperite eliminando gli sprechi (stimati fino al 30% dell’attuale spesa sanitaria), con l’introduzione di nuove tecnologie quali cartelle mediche elettroniche e con risparmi promessi dalle aziende del settore

Quali sono le scadenze?
Barack Obama ha chiesto la riforma entro fine anno. Ma prima Camera e Senato devono approvare le rispettive versioni; proprio ieri il Senato ha escluso che lo faccia prima della pausa estiva. Una volta approvate, le due versioni devono essere conciliate in un testo unico, che arriverà finalmente sulla scrivania del presidente

Quali sono gli stati americani all’avanguardia nella sanità?
Il Massachusetts ha approvato nel 2006 una legge che ha imposto l’assicurazione sanitaria a tutti i suoi residenti. L’obiettivo è stato pressoché raggiunto, ma lo stato si sta scontrando con problemi di contenimento dei costi. Il Connecticut ha nei giorni scorsi votato una legge per raggiungere un simile obiettivo, incaricando una commissione di preparare i dettagli della riforma locale. Anche Vermont e Maine hanno varato ampliamenti dell’assistenza