Beda Romano, Il sole 24 ore 24/7/2009, 24 luglio 2009
VOLKSWAGEN CONQUISTA PORSCHE
Aumento da 5 miliardi per Stoccarda, fusione entro il 2011, Qatar terzo socio con il 17% - GLI OBIETTIVI - Il nuovo colosso europeo lancia la sfida a Toyota per il primato mondiale La famiglia azionista: «La leggenda non morirà»
FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
Volkswagen acquisterà Porsche, creando un nuovo grande gruppo automobilistico mondiale. Dopo un lungo braccio di ferro ricco di colpi di scena e di contrasti famigliari, le due società hanno aperto la porta ieri all’acquisizione del produttore di auto sportive da parte dell’azienda di Wolfsburg. La sfida è impegnativa, tanto che alcuni osservatori già si interrogano sull’integrazione di due gruppi molto diversi tra loro.
La decisione di puntare su una fusione «sotto la guida di Volkswagen» è una disfatta per Wendelin Wiedeking, silurato ieri dalla presidenza di Porsche dopo aver tentato senza successo una scalata a Vw. L’operazione è fallita a causa della crisi finanziaria e della recessione economica. Il predatore si è improvvisamente trasformato in preda, vittima di un netto calo delle vendite e caricato di oltre 10 miliardi di debiti.
In una riunione nella notte tra mercoledì e giovedì il consiglio di sorveglianza di Porsche ha dato via libera a un aumento di capitale da cinque miliardi di euro e licenziato con effetto immediato Wiedeking e il suo direttore finanziario Holger Härter, responsabili di avere ideato una scalata ai danni di Volkswagen a colpi di derivati e opzioni poi fallita miseramente.
«Questo dovrebbe gettare le basi per la creazione di un gruppo automobilistico integrato composto da Porsche e da Volkswagen», ha spiegato ieri in un comunicato il consiglio di sorveglianza del produttore di Stoccarda. L’emirato del Qatar sarà della partita, ma non avrà il ruolo di cavaliere bianco che Wiedeking avrebbe voluto affibbiargli pur di evitare di finire nelle mani di Volkswagen.
In una riunione del proprio consiglio di sorveglianza, Vw ha a sua volta approvato il piano di un’integrazione tra le due società «sotto la guida di Volkswagen» con il suo conseguente ingresso in Porsche. La fusione tra le due società dovrebbe avvenire entro il 2011. L’azionariato del futuro gruppo Volkswagen sarebbe così composto: il Qatar diventerebbe terzo socio con il 17% dietro alle famiglie Porsche e Piech (che attualmente controllano il 51%) e alla Bassa Sassonia (proprietaria del 20%).
Il Qatar salirà in Volkswagen rilevando opzioni sui titoli Vw oggi nel portafoglio di Porsche. Ormai gli emirati arabi sono diventati protagonisti nella grande industria tedesca. Abu Dhabi è azionista di Daimler, mentre il Kuwait starebbe pensando all’ingresso in Continental. L’assetto del nuovo gruppo dovrebbe essere precisato entro il 13 agosto quando sono previste nuove riunioni degli organi direttivi.
«La buona notizia è che le decisioni sono state preannunciate – spiegava ieri Marc-René Tonn, analista di MM Warburg ”. Molte questioni però restano aperte». Tra le altre cose, non è chiaro se il Qatar avrà una quota anche in Porsche. Il sindacato IG Metall ha sostenuto ieri che anche i lavoratori dovrebbero avere una quota nel nuovo gruppo, pronto a sfidare Toyota per il primato mondiale.
Le decisioni di ieri giungono dopo mesi, se non anni, di tensioni personali e scontri famigliari. Tra le altre cose, il fallimento della scalata di Porsche ai danni di Volkswagen ha scatenato rivalità ancestrali tra i due principali soci della casa di Stoccarda: i cugini Wolfgang Porsche e Ferdinand Piëch. Quest’ultimo è il vero vincitore, e con questa operazione realizza il sogno di riunire sotto a uno stesso tetto due società fondate dal nonno Ferdinand Porsche. Wiedeking lascia la presidenza di Porsche con una buonuscita di 50 milioni di euro: metà andrà a scopi di beneficenza – ha assicurato uno dei manager più pagati d’Europa – e 1,5 milioni «ai giornalisti in difficoltà», senza dare spiegazioni per questa scelta un po’ singolare. Il paracadute è comunque lontano dalla cifra di 250 milioni circolata mercoledì sera. Härter riceverà dal canto suo 12,5 milioni.
In un commento ieri sul suo sito il «Financial Times Deutschland» sosteneva che l’integrazione Porsche-Volkswagen rischia di provocare «uno choc culturale». I primi segnali sono già emersi, tanto le due aziende sono diverse tra loro fosse solo per la loro taglia: VW conta 370mila dipendenti, Porsche 12mila. Il nuovo presidente di quest’ultima, Michael Macht, ha assicurato che le prossime trattative con Volkswagen saranno «alla pari». Arringando ieri i dipendenti il presidente del consiglio di fabbrica di Porsche, Uwe Hück, ha messo l’accento sui valori e sul marchio della casa automobilistica. Dal canto suo, il presidente del consiglio di sorveglianza del produttore di Stoccarda, Wolfgang Porsche, ha promesso, con le lacrime agli occhi, che la società rimarrà autonoma nel grande gruppo VW e che la leggenda Porsche «non morirà».