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 2009  luglio 27 Lunedì calendario

NIENTE FOIS GRAS AL PRESIDENTE

Basta vederlo mangiare al Bristol, un grand’hotel a pochi passi dall’Eliseo, per capire che Nicolas Sarkozy è uno sportivo. Anzi, un praticante del jogging, della bicicletta, mountain e normale, dello squash e della ginnastica da spa. Sarkozy ha un fisico asciutto, muscoloso, secco, nervoso, scattante, anche la mascella e il volto, spesso abbronzato, sono quelli di un uomo dedito alla cultura del proprio fisico.

Mangia solo piatti leggeri, verdure soprattutto, insalate, accompagnato in questi pranzi frugali dalla moglie Carlà. Gli chef del Bristol gli servono, oltre ai vegetali, pezzetti di pesce crudo o sushi alla giapponese. A mezzogiorno Monsieur le Président non mangia altro. Ma anche ai pranzi ufficiali, quando gli chef dell’Eliseo sono costretti a sfoggiare i pezzi da novanta della cucina francese come il foie gras, si guarda bene dagli eccessi, accarezza con la lingua lo champagne, centellina il vino rosso, è molto attento agli intingoli e ai gateaux. Carlà lo tiene d’occhio per evitare qualche eccesso diplomatico. Lei non è sportiva, lo accompagna solo nelle passeggiate e quando Sarkozy inizia a camminare con passo troppo veloce, lei lo trattiene.

Ma lo spirito del jogger è troppo forte: se lo ricordano anche gli agenti del secret service della Casa Bianca. Quando Sarkozy andò con la prima moglie a visitare il presidente Bush nella sua residenza di vacanze nel Maine, chiese subito indicazioni per il percorso di jogging. Ma corse poco, perché era più impegnato nei litigi con la sua consorte di allora, Cécilia. Fece solo qualche corsetta per vincere la rabbia e qualche decina di piegamenti all’aperto. I suoi amici sanno che per piacere a Monsieur le Président non si deve essere flaccidi ma bisogna avere un addome abbastanza «tirato», come si dice, ed essere disponibili a parlare di affari di Stato anche correndo. Rachida Dati era ed è molto brava nel jogging. Peccato che dopo il matrimonio tra Sarkozy e Carlà, sia costretta a praticarlo da sola e non più in compagnia del primo cittadino di Francia.

I Capi di Stato che fanno jogging ai vertici del G8 sono pochissimi. Obama preferisce la pallacanestro, Gordon Brown è sedentario, Berlusconi se ne guarda bene, Zapatero sta sempre al telefono con Madrid, la signora Merkel non è certo una praticante delle arti atletiche. Rimane Sarkozy a difendere l’onore del jogging. Bisognerebbe suggerirgli una frase che a Roma si attribuisce all’ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Una volta, vedendo passare un gruppo di joggers, rivolgendosi a un amico che esaltava le qualità salutari di questo esercizio, gli rispose: «Sono stato ai funerali di alcuni che facevano abitualmente jogging...» Vera o falsa che sia la frase di Andreotti, è un monito che i fanatici della corsetta non dovrebbero mai dimenticare, specie sopra i trent’anni.