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 2009  luglio 26 Domenica calendario

A GAETA E TORVAJANICA BIMBA E OPERAIO UCCISI DA DUE PIRATI A FOLLE VELOCITA’- Un neopatentato di 19 anni che guida a tutta birra in un centro abitato, e un ventitreenne che si mette al volante senza l’assicurazione

A GAETA E TORVAJANICA BIMBA E OPERAIO UCCISI DA DUE PIRATI A FOLLE VELOCITA’- Un neopatentato di 19 anni che guida a tutta birra in un centro abitato, e un ventitreenne che si mette al volante senza l’assicurazione. Sono entrambi giovanissimi i pirati della strada che in due distinti incidenti stradali, hanno spedito ammazzato due persone: il primo una bambina di 5 anni a Gaeta, l’altro, un operaio di 39 a Torvajanica, il paese costiero a sud di Roma. Nessuno dei due è stato trovato positivo all’alcol e alla droga, ma entrambi hanno trasformato le loro auto in mezzi per seminare morte e dolore. A Gaeta, nel sud della provincia di Latina, la movida venerdì notte si è interrotta bruscamente e la gioia dei molti vacanzieri è finita tra le lacrime all’incrocio tra corso Italia e via Genova, nel quartiere residenziale di Serapo. Tra i villeggianti c’erano anche Maria Di Fenza, 31 anni, e i figli Alessandra, di 5, e Gianluca, di due. La famiglia di Napoli, della zona del Vomero, aveva preso da alcuni giorni un appartamento in affitto a Gaeta. Maria aveva accompagnato i figli a un vicino parco giochi. I bambini si erano divertiti e, attorno alle 22.30, stavano tornando a casa. Gianluca era nel passeggino e Alessandra arrampicata dietro al fratellino. All’improvviso a Serapo è piombata una Volkswagen Golf grigia 1.9, condotta da un albanese di 19 anni, Ariel Gyeci, operaio presso un negozio di elettrodomestici del posto, in città da 15 anni. L’auto è finita contro tre mezzi fermi a bordo strada ed è poi piombata sulla 31enne e i figli. I medici hanno subito accertato che la più grave era Alessandra e, dopo un intervento alla milza all’ospedale di Formia, la bimba è stata trasferita al «Bambin Gesù» di Roma. Tutto inutile. Ieri mattina il cuore della piccola ha cessato di battere. Ferite lievi per il fratellino. La mamma, ricoverata con una prognosi di quaranta giorni, ha preferito abbandonare subito l’ospedale, dove venerdì notte l’albanese è stato sottratto dai carabinieri al linciaggio. «Fatemi vedere mia figlia» gridava in ospedale, appresa la notizia del decesso. Gli investigatori dell’Arma non hanno dubbi: «Il 19enne correva troppo». Si parla di una velocità di 80 chilometri orari, 30 più del consentito nella zona, in estate piena di pedoni. Anche lui avrebbe ammesso di aver pigiato un po’ troppo sull’acceleratore, addebitando però l’accaduto a un motorino che si sarebbe allargato troppo e assicurando che vi sarebbe un finanziere pronto a testimoniare in tal senso. Il pm di Latina, Maria Eleonora Tortora, ha disposto una consulenza cinematica per ricostruire nel dettaglio l’incidente e l’autopsia sul corpo della bimba. L’albanese, indagato per lesioni e omicidio colposo, intanto è libero e a casa di amici. Sul fronte giudiziario sarà battaglia, ma quel che resta è il corpicino straziato di Alessandra, a cui la vita è stata negata per una corsa in auto, e il dolore dei familiari della bimba, a cui hanno voluto esprimere il loro cordoglio sia il sindaco di Gaeta, Antonio Raimondi, che l’arcivescovo Fabio Bernardo D’Onorio. A Torvajanica, invece, l’incidente è accaduta verso le 23 dell’altra notte. David Muzzurro, 23 anni, alla guida di una Fiat Marea ha investito ed ucciso Davide Coppa di 39, mentre percorreva a piedi un tratto di Via dei Romagnoli alla periferia di Torvajanica, proprio nei pressi della sua abitazione. La vittima, operaio, è padre di un bambino di tre anni. Mentre il giovane italiano, che lo ha investito e sbalzato nel terreno agricolo adiacente la strada, si trova ora in carcere con la pesante accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso. Le indagini dei carabinieri della stazione di Torvajanica e della Compagnia di Pomezia, in poche ore hanno portato all’identificazione del pirata della strada, che ha confessato di essere fuggito perché non aveva l’assicurazione.  il terzo incidente che si verifica sulle strade di Torvajanica negli ultimi giorni. Sangue sulle strade provocato soprattutto da automobilisti alla guida di auto sprovviste di regolare assicurazione, ma non solo. A questo bisogna aggiungere l’abuso di alcol ed in alcuni casi anche sostanze stupefacenti. Una miscela esplosiva. I pedoni sono quelli che pagano il più alto tributo per queste circostanze negative. Era accaduto sempre sul litorale qualche sera fa quando un uomo alla guida della sua auto, in regime di sorveglianza, aveva perso il controllo della sua auto ed era finito su un gruppo di persone che passeggiavano su un marciapiede, investendo un’anziana signora che portava per mano una delle nipoti. Sulla stessa falsariga era accaduto l’investimento di due gemelli rumeni, mentre attraversavano la strada sulle strisce pedonali, investiti dall’auto guidata da un 47enne che non aveva portato soccorso ai due ed aveva fatto regolarmente ritorno nella propria abitazione. L’uomo era stato arrestato dai carabinieri di Torvajanica. A Perugia un altro pirata della strada, questa volta imbottito di droga, cocaina, cannabis e metadone, si è scontrato in auto con un ragazzo di 16 anni in motorino, deceduto sul colpo.