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 2009  luglio 21 Martedì calendario

NELLA PA UN CONSULENTE OGNI SETTE DIPENDENTI


Nel 2008 le pubbliche amministrazioni centrali e locali hanno pagato consulenze per quasi 1,5 miliardi di euro, serviti per staccare gli assegni relativi a 285.466 incarichi in 11.608 enti.
I risultati arrivano dalla nuova puntata del monitoraggio sugli incarichi portato avanti dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. L’insistenza di Palazzo Vidoni sulla trasmissione dei dati comincia a dare i primi frutti, aumentando di quasi il 18% il tasso di risposta degli uffici pubblici alle richieste centrali. Rimane, però, quasi il 50% di enti che non hanno fatto arrivare alcuna informazione (in molti casi anche perché non hanno affidato consulenze): su questa base il ministro Brunetta conferma anche per il 2008 la stima di 2,5 miliardi di euro come costo totale dei lavori affidati all’esterno, in un vortice di 500mila incarichi; si tratterebbe di un consulente ogni 7 dipendenti.
Il filone più promettente per i consulenti degli uffici pubblici continua a essere quello degli enti locali. A guidare la classifica sono i comuni, che hanno comunicato alla Funzione pubblica compensi per oltre 450 milioni; il dato si riferisce ai soldi effettivamente spesi, ma i programmi iniziali erano assai più generosi e prevedevano assegni per quasi 1,2 miliardi. Le amministrazioni territoriali occupano anche gli altri due gradini del podio, con le province (304 milioni in programma e 132 erogati) e le Regioni (che hanno pagato 40,5 dei 114,5 milioni messi in preventivo). Solo quarti i ministeri (37 milioni), seguiti dagli enti pubblici non economici (32,4). Nell’elenco degli incarichi trovano spazio anche i 10,5 milioni pagati dalla presidenza del consiglio; in questo caso le consulenze più ricche sono quelle offerte dal centro nazionale dell’informatica nella Pa.