Laura La Posta, Il sole 24 ore 21/7/2009, 21 luglio 2009
lL LATO B DEL RESORT E’ LA ECO-CENTRALE- L’ultima novità in tema di ecosostenibilità? Il resort a cinque stelle "allegato" a una mega-centrale da fonti rinnovabili
lL LATO B DEL RESORT E’ LA ECO-CENTRALE- L’ultima novità in tema di ecosostenibilità? Il resort a cinque stelle "allegato" a una mega-centrale da fonti rinnovabili. "Allegato" perché – per quanto lussuoso, dotato di Spa all’ultima moda, con panorama indimenticabile sul lago di Garda – una visita al Lefay Resort & Spa di recente apertura a Gargnano (Brescia) mostra un dietro le quinte sorprendente. Che oscura gli effetti speciali creati, come il pavimento in resina che cristallizza per sempre le foglie del bosco. Il "lato B" (sul retro dell’edificio a ipogeo scavato nella collina e ricoperto in parte di terreno, piante e fiori) è una centrale elettrica all’avanguardia. Costata quasi dieci milioni di euro, su un totale di 40 milioni di investimento. Una eco-centrale a regola d’arte, non a caso creata dai migliori detentori mondiali del know-how in generazione elettrica da cippato di legno: gli altoatesini. Così, nel parco dell’Alto Garda, dissimulato fra le balze della collina, c’è un edificio a emissioni molto contenute, che ospita una centrale a biomassa con una produzione di 720Kwh termici (per un risparmio annuo di 220mila litri di gasolio), un impianto di cogenerazione a microturbine (1.100 MWh di energia elettrica e 1.900 MWh di energia termica) e uno di refrigerazione ad assorbimento (uno dei pochi in Italia). Niente fotovoltaico? C’è: piccolo, ma c’è. raffigurato nella foto: i pannelli di design e curvati ad hoc costituiscono la suggestiva cupola del ristorante La grande limonaia. In fase di progettazione anche un impianto termo-solare. Complessivamente, sono state tagliate le emissione di CO2 per 1.130 tonnellate all’anno. Non potevano mancare altri elemento tipici dell’eco-design: il riscaldamento e il raffreddamento sono ottenuti con sistemi radianti nei soffitti e nei pavimenti, per le pitture sono state utilizzate vernici ad acqua, un sistema elettronico di sensori e software risparmia sull’illuminazione, l’acqua piovana e delle piscine viene riutilizzata, l’uso di disgiuntori automatici di rete minimizza l’esposizione ai campi elettromagnetici. Chi sarà mai il proprietario di un simile eco-resort? Un attivista di Greenpeace arricchitosi con un risarcimento milionario? Un ex attivista salva-alberi riciclatosi come mega-consulente ambientale? Niente affatto. Il deus ex machina è Alcide Leali, che con i proventi della fortunata vendita della sua Air Dolomiti a Lufthansa ha rilevato Alitalia Cargo e ora vuole creare una "collezione" di resort di lusso con Spa, il primo dei quali è il Lefay (dal vocabolo anglo-francese che vuol dire "la fata" e che nel ciclo arturiano è associato al nome di Morgana). Gli operativi sono la moglie, Liliana Bresciani Leali (presidente della società turistica) e il figlio, Alcide Leali jr, direttore marketing. La filosofia ambientale? «Nasce da molti fattori – spiega quest’ultimo ”: autentica adesione ai valori ecologici, necessità di collocarsi in un parco naturale, alto prezzo dei combustibili fossili al momento della progettazione e le favorevoli misure del Conto energia. Ora rivendiamo allo Stato la nostra energia prodotta ai prezzi tripli garantiti per vent’anni e acquistiamo quella dalla rete elettrica a prezzi di mercato». Non c’è che dire: con l’economia sostenibile, l’etica greca del kalòs kai agathos (bello e buono, cioè la fusione di etica ed estetica) potrebbe risorgere nel business.