Paolo Griseri, la Repubblica 23/7/2009, 23 luglio 2009
FIAT, PERDITA DI 179 MILIONI MA L’ANNO CHIUDERA’ IN UTILE
Montezemolo: nonostante il contesto difficile l´auto guadagna dei soldi
TORINO - La crisi divora i bilanci (meno 179 milioni) ma l´auto resiste sopra la linea del rosso e chiude il trimestre con un utile di gestione di 227 milioni compensando la situazione critica di Iveco e componenti. L´utile di gruppo nel trimestre è così di 310 milioni, ben 821 in meno dello stesso trimestre del 2008 ma pur sempre in attivo. «Risultati soddisfacenti se letti nel contesto di mercati estremamente difficili», commenta il vicepresidente di Fiat John Elkann. «In alcuni settori abbiamo assistito a discese drammatiche», osserva Sergio Marchionne. E Luca di Montezemolo aggiunge: «La notizia positiva è che, nonostante il contesto difficile, l´auto guadagna dei soldi. A dimostrazione del fatto che siamo riusciti a presentarci con i prodotti giusti sui mercati europei al momento del lancio di campagne di rottamazione che promuovono le vetture a basso tasso di inquinamento».
Marchionne conferma «i target previsti per il 2009». Vale a dire «un risultato della gestione ordinaria superiore al miliardo» e «un utile netto superiore ai 100 milioni». Il Lingotto prevede una diminuzione delle vendite del 20 per cento medio nei diversi settori operativi e un indebitamento netto industriale, al 31 dicembre, «inferiore ai 5 miliardi di euro».
Il secondo semestre dell´anno dovrebbe migliorare per quanto riguarda il mercato dell´auto. Alcuni segnali di un trend timidamente positivo si intravedono già: nei primi tre mesi dell´anno i ricavi del settore erano stati di 6,1 miliardi e sono saliti a 7,4 tra marzo e giugno. Le previsioni dicono invece che continuerà anche nei prossimi mesi la grave crisi delle macchine per costruzioni, delle macchine agricole e dei veicoli commerciali. Iveco e Cnh che hanno chiuso il secondo trimestre con un crollo dei ricavi del 21 per cento e del 43 per cento, continueranno a soffrire anche se, sostenevano ieri al Lingotto, «potrebbero vedersi i primi segnali di una inversione di tendenza nel quarto trimestre dell´anno». La crisi dei veicoli commerciali non riguarda solo Iveco ma anche Fiat auto nel cui fatturato sono compresi i commerciali leggeri. «Quella crisi - spiegava ieri Marchionne - significa per noi soffrire sulla parte di gamma che ci consente di portare a casa i margini più sostanziosi». Sui numeri dell´auto, infine, ha pesato anche il prevedibile crollo del polo del lusso: Maserati ha quasi dimezzato i ricavi (meno 45,9 per cento) rispetto al secondo semestre del 2008. Più contenuto il calo dei ricavi in Ferrari (meno 12 per cento).