Mario Pappagallo, Corriere della sera 23/7/2009, 23 luglio 2009
LE DOMANDE
1. Quali sintomi devono mettere in allerta?
Dai sintomi non si riesce a distinguere la nuova influenza da quelle «classiche» stagionali. Al momento si è visto che presenta più spesso disturbi gastrointestinali delle altre. In ogni caso occorre accusare almeno una triade di sintomi per far sospettare un contagio da A-H1N1. La triade è costituita da: febbre alta (da 38 gradi in su) improvvisa, un sintomo respiratorio (raffreddore, naso colante, tosse), un disturbo generale (dolori muscolari, nausea o implicazioni gastrointestinali).
2. Quanto tempo occorre per guarire da questo virus?
L’incubazione è di una settimana, al massimo, prima dei sintomi. Poi esplode la malattia, che guarisce in 45 giorni. I colpiti dal virus sono contagiosi da un giorno prima della comparsa della triade a 4-5 giorni dopo. La cura? Senza diagnosi, usare i farmaci per i sintomi dell’influenza classica: anti-febbrili, mucolitici se c’è tosse e raffreddore. Gli anti-virali, tamiflu e relenza, se c’è la conferma dai test di laboratorio. O su consiglio medico, in caso di pazienti resi «fragili» da altre patologie.
3. Quali sono i criteri della vaccinazione di massa?
E’ la prima vaccinazione di massa in Italia: il 40% della popolazione, con le prime due tranche. Poi, via via che le dosi saranno disponibili, anche gli altri fino a spezzare la catena di trasmissione. Si comincia con 8,6 milioni di soggetti: dagli operatori sanitari, per non mandare in tilt l’organizzazione, ai soggetti «fragili» e che potrebbero morire con l’influenza. Poi i giovani da 2 a 27 anni, per ridurre la trasmissione del virus. Bambini e studenti, si sa, sono gli «untori» delle malattie infettive.