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 2009  luglio 22 Mercoledì calendario

I MARI DI UN’ALTRA TERRA


Astronomia. Orbita intorno a una piccola stella ed è nella zona perfetta per ospitare la vita
 affiancata da tre ”fratelli”: ” adesso che inizia la vera caccia ai pianeti cloni del nostro”


INAF - OSSERVATORIO PINO TORINESE
Gliese 581 è un’anonima stellina che dista da noi poco più di 20 anni luce, in direzione della costellazione della Bilancia, eppure racchiude molte sorprese, a cominciare da un’altra Terra. O quasi.
Gliese ha una massa che è di poco superiore a un terzo di quella del Sole e la sua luminosità è pari solo all’1,3% rispetto a quella della nostra stella. Queste caratteristiche la fanno rientrare tra le «nane rosse». Si tratta di una stella relativamente «fredda»: la sua temperatura superficiale è di circa 3500° K (2300 gradi inferiore a quella del Sole). Nonostante questa apparente insignificanza, è un oggetto di estremo interesse: dal 2007 sono stati scoperti 4 pianeti che gli orbitano attorno e che sono stati denominati con il nome della stella, seguito dalle lettere b, c, d, e.
L’ultimo ad essere individuato - Gliese 581e - ha una massa di poco inferiore a 2 volte quella della Terra, dista dalla stella 4,5 milioni di km e compie una rivoluzione in poco meno di 3 giorni e 4 ore. Probabilmente la sua composizione è rocciosa, ma a causa della breve distanza dalla stella compagna non dev’essere un mondo ospitale per le alte temperature. Agli inizi di quest’anno «Corot» - un satellite dedicato alla scoperta di esopianeti di tipo terrestre - ne ha scoperto un altro di dimensioni analoghe, battezzato Corot-Exo-7b, in orbita attorno ad una stella distante circa 450 anni luce.
Ma le novità non finiscono qui. Lo stesso team, coordinato da Michel Mayor dell’Osservatorio di Ginevra, che ha scoperto la «maxi-Terra», ha anche determinato l’orbita di Gliese 581d, il primo componente di questa famiglia di pianeti extrasolari ad essere stato individuato. I calcoli mostrano che è nella «zona abitabile», la regione di spazio attorno ad una stella dove l’acqua può esistere allo stato liquido e dove, se le condizioni sono adatte, potrebbe svilupparsi la vita. Si tratta del primo serio candidato, tra 350 esopianeti, che probabilmente è ricoperto da vasti oceani.
Gliese 581d ha una massa pari a 7 volte quella della Terra ed il suo anno è di poco superiore a 66 giorni e 19 ore. Potrebbe trattarsi di un pianeta ghiacciato che è migrato più vicino alla stella (Gliese 581b, invece, è quello più «pesante», pari a 16 masse terrestri, mentre la massa di Gliese 581c è 5 volte quella della Terra).
La tecnica del team svizzero per questa ricerca è spettroscopica. La perturbazione gravitazionale indotta dal pianeta sulla stella attorno a cui orbita induce su questa dei minuscoli movimenti, che possono essere rilevati con i sofisticati strumenti di cui disponiamo. Le impercettibili variazioni del moto della stella vengono quindi misurate grazie allo spostamento verso il rosso o verso il blu, dovuto all’effetto Doppler, delle righe presenti nello spettro. L’analisi di questi dati permette di determinare in modo indiretto le caratteristiche orbitali e la massa dei pianeti in orbita attorno ad una stella.
Proprio le stelle di piccola massa, come Gliese 581, rappresentano dei terreni di caccia promettenti. In stelle relativamente fredde, infatti, la zona di abitabilità si trova nelle loro vicinanze e, quindi, l’azione gravitazionale di un eventuale pianeta, presente in questa regione, sarebbe più intensa, rendendo così più evidenti gli effetti perturbativi indotti dal moto orbitale.
Ora la prossima tappa è scoprire altri pianeti di tipo terrestre che si trovano nella zona abitabile della stella compagna. Grazie all’affinamento delle tecniche osservative e alle missioni spaziali, l’obiettivo non sembra lontano