La stampa 22/7/2009, 22 luglio 2009
3 domande a Jacopo Valli «Il design specchio di una società unisex»- Il coltello a tavola si usa sempre meno
3 domande a Jacopo Valli «Il design specchio di una società unisex»- Il coltello a tavola si usa sempre meno. Andiamo verso la Posata Unica? «E’ un fenomeno globale, tipico della modernità: tutti gli oggetti tendono ad essere multifunzione. C’è la maglia che può essere indossata tutto l’anno e la posata che è un riassunto delle altre, una e trina». Perché questo cambiamento? «Il design segue due dinamiche: rappresentazione e compensazione. La posata che è un po’ coltello, un po’ forchetta, un po’ cucchiaio rappresenta un’identità metrosexual, o addirittura transgender, una società con uomini fortemente femminilizzati – si arrotondano gli spigoli, si ammorbidiscono le linee - e donne maschilizzate. Ma è più importante l’elemento compensazione. Oggi l’aggressività è in aumento, e quest’oggetto così accattivante e gradevole nasconde la lama, mimetizza le pulsioni violente, che restano sotto traccia». Perciò una tavola apparecchiata senza coltelli può dire molto di noi, galateo a parte? «Certo. La lama è per Jung il simbolo del pensiero, dell’intelletto. Nel desiderio esasperato di fusione coltello-cucchiaio ci può essere una rinuncia a se stessi, alla propria individualità, a favore di un conformismo sociale sempre più accentuato. Ci può essere perdita di identità, di consapevolezza, o addirittura caos».