Francesco Grignetti, La stampa 22/7/2009, 22 luglio 2009
Cambia il Lince diventa corazzato- una rincorsa che non finirà mai. I taleban aumentano all’impazzata le quantità di esplosivo per le loro mine - erano da 5 chilogrammi, la settimana scorsa è stata da 70
Cambia il Lince diventa corazzato- una rincorsa che non finirà mai. I taleban aumentano all’impazzata le quantità di esplosivo per le loro mine - erano da 5 chilogrammi, la settimana scorsa è stata da 70. E l’esercito prende le sue contromisure per rafforzare i mezzi che pattugliano l’Afghanistan. Il Lince si è dimostrato un ottimo veicolo. Di produzione Iveco-Fiat, ne sono stati venduti oltre mille alle forze armate italiane e altrettanti a otto Paesi europei. considerato migliore dell’Humvee americano, pur essendo molto più leggero. I soldati, che sono superstiziosi, l’hanno ribattezzato «Salvavita» oppure «San Lince» perché negli ultimi anni ha resistito a innumerevoli attacchi. Merito della progettazione, che ha previsto accorgimenti modernissimi per dissipare l’onda di urto di un’esplosione. Importante si è rivelata l’altezza da terra e l’abitacolo sganciabile dal telaio che si trasforma in una sorta di cellula di sicurezza. Ma siccome le mine talebane si stanno moltiplicando per potenza, è probabile che aumenterà anche la corazzatura del mezzo, pure a discapito della velocità e della maneggevolezza. Non si può dimenticare, infatti, che uno dei meriti del Lince, peso 7 tonnellate, è anche la sua rapidità su strade pessime che permette rapidi sganciamenti da conflitti a fuoco. Il Freccia, per dire, il blindato che sta per fare il suo esordio sullo scacchiere afghano, è un bestione da 30 tonnellate: maggiore la corazzatura, minore la velocità. Il principale rimedio di cui il Lince ha bisogno, però, è una protezione per il mitragliere che si trova alla torretta, detta «ralla» in gergo tecnico. Che un uomo debba trovarsi con la testa fuori e la mano sulla mitragliatrice, i militari lo ritengono indispensabile in uno scenario come quello afghano dove ogni cespuglio può nascondere un’insidia. L’unica soluzione è creare uno scudo in acciaio per il mitragliere, che lo ripari dai proiettili e allo stesso tempo possa funzionare da roll-bar in caso di capovolgimento del mezzo. Il rinforzo è una «ralla» più alta, più pesante, in acciaio corazzato, ma motorizzata, il che permetterà al soldato di trovarsi con buona parte del corpo protetta e di girarsi su sé stesso con uguale agilità. Un’imbracatura dovrebbe poi permettere di incassare gli urti senza danni letali. «Ottimo, ma sapendo che non esiste il carro perfetto. Se noi rinforziamo le protezioni, loro aumenteranno l’esplosivo...», dice un ufficiale di stanza a Herat.