Pietro Del Re, la Repubblica 22/7/2009, 22 luglio 2009
QUELLA FOTO E’ UN FALSO STORICO" L’ULTIMA ACCUSA A ROBERT CAPA
A sostenerlo un quotidiano di Barcellona: "Lo sfondo non corrisponde"
"Il soldato morente" non sarebbe stata scattata sul fronte della Guerra civile
Può una sola foto rovinare la reputazione di uno dei più celebri e senz´altro più capaci fotoreporter del Novecento? L´immagine in questione è ancora una volta Il soldato morente, in origine Death of a Loyalist Militiaman, scattata il 5 settembre 1936 a Cerro Muriano e immediatamente diventata il simbolo della lotta dei repubblicani spagnoli contro le truppe comandate da Francisco Franco. Il fotoreporter incriminato è invece l´ungherese Endre Ernö Friedmann, alias Robert Capa, che oltre alla Guerra civile in Spagna, e prima di saltare in aria in un campo minato indocinese, con le sue immagini ha raccontato l´avanzata degli Alleati in Italia, lo sbarco in Normandia e la sanguinosa nascita di Israele. Ebbene, quella foto commovente che ritrae l´istante di morte di un uomo fulminato dal fuoco franchista sarebbe falsa. Capa l´avrebbe "sceneggiata".
Come raccontava ieri l´Independent, a distruggere uno degli emblemi iconologici più sacri di una guerra che in tre anni ha provocato quasi un milione di morti, è stato El Periodico de Catalunya. Secondo il quotidiano di Barcellona la foto non fu scattata a Cerro Muriano, dove effettivamente quel 5 settembre infuriarono feroci combattimenti, bensì a trenta chilometri dal fronte, nel villaggio di Espejo, dove quel giorno le armi tacquero dall´alba al tramonto.
L´attacco del Periodico riaccende una decennale polemica sulla veridicità della foto. Già negli anni Novanta, ci fu chi identificò il miliziano ritratto da Capa con Federico Borrell Garcia, un anarchico che fu sì ucciso da una pallottola nemica, ma che cadde dietro un albero, non in campo aperto. Inoltre, secondo lo storico Josè Manuel Susperregui, l´immagine non fu scattata dalla Leica di Capa, che produce negativi rettangolari, bensì con una Rolleiflex dai negativi quadrati, forse quella della compagna di Capa, la tedesca Gerda Taro.
L´ultimo, forse definitivo atto d´accusa contro l´immagine di Capa consiste in una serie di foto che lo storico spagnolo ha scattato da una collina nei pressi di Espejo. Le foto mostrano che l´orizzonte montagnoso corrisponde esattamente a quello del celebre scatto, mentre lo sfondo del "soldato morente" non combacia con nessun paesaggio vicino Cerro Muriano.
Nel 1936, Capa aveva 22 anni: è possibile, come spiega il Periodico, che abbia barato poiché doveva comunque vendere immagini di qualità del primo conflitto della sua carriera. E´ stato un peccato di gioventù, poi lavato dalle migliaia di autentiche e splendide fotografie che ha scattato nel corso della sua vita. Una vita che per la passione del suo mestiere, Capa ha spesso messo a repentaglio, fino a perderla in una risaia vietnamita. Celebre per la sua audacia, colui che è stato definito l´inventore del fotogiornalismo moderno, diceva spesso: "Se una foto non è buona significa che quando l´hai scattata non eri abbastanza vicino". Un motto che dopo di lui hanno seguito alla lettera generazioni di giovani fotografi.
Senza voler giustificare questo falso storico, si potrebbe sostenere che il mondo ha bisogno di immagini-simbolo, anzi che quasi le esige. E poco importa se sono fotografie fabbricate ad arte, come quella del gruppo di Marines che nel 1945 pianta la bandiera sull´isola di Iwo Jima o quella del soldato sovietico che sventola una bandiera rossa sulle rovine di una Berlino fumante o quella del miliziano spagnolo che finge di morire su una collina dell´Andalusia.