Alessandro Trocino, Corriere della sera 22/7/2009, 22 luglio 2009
«IN ITALIA PUNTE DI RAZZISMO ANTI-SUD INTESE TRASVERSALI PER DIFENDERLO»
Bassolino: «Penso a un movimento politico-culturale oltre i partiti»
ROMA – «Non ho mai parlato di partito del Sud. Sarebbe sbagliata un’ammucchiata che va da Micciché a Vendola». Per Antonio Bassolino, presidente della Regione Campania, c’è «un malessere profondo nel Sud» al quale va data una risposta. E quella risposta «va data oltre i partiti tradizionali » .
Malessere del Sud, dice lei. Eppure da mesi al centro del dibattito c’è la questione settentrionale.
« vero. Ma il malessere è profondo, guai a non vederlo. Colpisce il silenzio impressionante seguito, a destra e a sinistra, all’articolo sul Corriere di un osservatore fuori dal coro come Giuseppe De Rita. La questione meridionale è tornata a essere un problema politico».
Perché questo malessere?
«Se il Nord arranca, Il Mezzogiorno è quasi fermo. C’è un clima insopportabile nel Paese, con punte di razzismo: ogni cosa che si fa al Nord è giusta, tutto ciò che si fa nel Meridione è sbagliato».
Pesano decenni di assistenzialismo pagato dal Nord e sfruttato politicamente dalla Lega.
«Capisco che i più ricchi e forti hanno sempre ragione e che la storia la scrivono loro. Ma c’è un limite, che è stato superato. Sulle risorse è in atto una redistribuzione al rovescio: si dirottano risorse che spettano al Mezzogiorno verso altre aree del Paese».
Per esempio?
«Il Parlamento ha approvato un atto con il quale si afferma il dovere di investire nel Mezzogiorno il 45 per cento della spesa in conto capitale: bene, siamo al 36, nove punti in meno. un fatto enorme che non può essere nascosto. Così come il fatto che le risorse europee siano ormai sostitutive e non aggiuntive di quelle nazionali».
Di fronte a questo malessere, Lombardo, Micciché e altri avanzano l’ipotesi di un «partito del Sud».
«Io non ne ho mai parlato. Credo però che tra questo partito che non ci sarà e la situazione attuale, di immobilità, ci sia di mezzo il mare. E quando c’è il mare bisogna saper nuotare».
Fuor di metafora?
«C’è una dimensione istituzionale, innanzitutto. Che vede lavorare insieme i governatori del Sud, al di là degli schieramenti. sacrosanto: serve un coordinamento più efficace e periodico. Poi c’è un problema di sottovalutazione della questione del Sud, che riguarda ogni grande forza nazionale».
Anche il Pd?
«Il Pd, il Pdl, i sindacati. A volte si sostiene che la risposta si trova dentro il partito. Non è così, questa è propaganda. Bisogna andare oltre».
E in Parlamento?
«Pur nella limpida distinzione tra maggioranza e opposizione, su alcuni grandi obiettivi è giusto ricercare intese. I parlamentari del Sud devono cercare forme di convergenza. Penso a grandi progetti come la Napoli-Bari».
E poi?
«Sto lavorando alla nascita di una fondazione che vada oltre il Pd. Serve un movimento politico-culturale di ispirazione moderna che dialoghi con le forze migliori del Nord e scardini il messaggio monotematico secondo il quale il Sud è il male. Bisogna rompere gli steccati».
E il Pd? Quale segretario a ottobre?
«Io voto Bersani. È in grado di unire, per la sua storia, le esperienze degli amministratori locali con la sfida del governo nazionale. Poi occorre rilanciare una politica delle alleanze: da soli o con l’Idv non si va da nessuna parte. Inoltre sono d’accordo con Bersani sulla forma partito».
Si torna al partito pesante?
«Credo si debba uscire dalla contrapposizione sterile tra partito delle tessere e partito delle primarie. Serve un partito, che ancora non c’è. E in un partito organizzato c’è posto sia per le tessere sia per le primarie, che vanno regolamentate».
A Napoli c’è un boom sospetto di tessere.
«Io sono abituato a farmi eleggere dai cittadini, è già successo quattro volte. Non mi occupo di tessere. Ma il commissario Morando ha più volte sottolineato la regolarità del tesseramento. In queste ore si fanno i conti: si vedranno le regioni nelle quali il tesseramento è alto e quelle nelle quali è scarsissimo. Anche in questo caso è un problema » .
Si parla di rinnovamento: qualcuno fa riferimento anche a lei.
«Serve un rinnovamento, che non è solo un fatto anagrafico. indubbio che di giovani nel Pd ce ne sono pochi. Però se il rinnovamento si traduce con ’io ti rinnovo’, lo trovo discutibile».
Consulenze d’oro, i pm hanno chiesto il suo rinvio a giudizio come commissario straordinario sui rifiuti.
«La richiesta riguarda la liquidazione di due fatture professionali che i due pm ritengono sia avvenuta in violazione delle tariffe professionali. Ora: io ho firmato sulla base di un lavoro istruttorio degli uffici, che accertano la regolarità formale e sostanziale delle prestazioni e delle fatture emesse. Io ho il massimo rispetto dell’inchiesta. Se si dovesse accertare che i rilievi del pm sono fondati, vorrà dire che sono stato vittima di un errore degli uffici».