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 2009  luglio 21 Martedì calendario

LA RETE ”GGIOVANE MTV NON PIù COOL E LICENZIA CENTO PRECARI UNDER 30


"Tocca a noi, tocca tocca a noi", canta il rappettaro Entics su Mtv , rete ’ggiovane che negli ultimi mesi ha sottolineato l’importanza dell’impegno civico degli under 30. Chi si immaginava che per i capoccioni della tv il messaggio potesse essere interpretabile anche in modo vizioso? Perchè la notizia è che l’etica Mtv declinata in salsa italiana vuole mandare a casa un centinaio di suoi dipendenti precari under 30. Tocca a loro, tocca tocca a loro. Fare le valigie.
I lavoratori del network non l’hanno presa bene, e ieri in giornata hanno sfilato a Milano per protestare contro i tagli al personale disposti dall’amministratore delegato Giampaolo Tagliavia - un nome, un perchè. Il corteo è partito da Piazza del Duomo, luogo simbolo non perchè c’è la Madunina, ma perchè è sede tradizionale del patinato programma stile Bim Bum Bam chiamato TRL ; per arrivare infine in Corso Europa 7, dove la società, controllata al 51 % da Telecom Italia Media e al 49 % da Viacom, ha sede.
I manifestanti hanno spiegato con una certa ironia le loro ragioni: «Tocca a noi. Le cose non vanno, cambiamole ora». Nel concreto chiedono l’attivazione degli ammortizzatori sociali per i 34 dipendenti posti in esubero e la riapertura delle trattative per gli altri 70 che hanno un contratto a tempo determinato e che ora rischiano il posto di lavoro.
Nelle stanze dei bottoni, però, fanno melina. In generale sembra buttare male: l’emittente negli Usa ha mannaiato buona parte dei suoi dipendenti, e a molti analisti pare di cattivo auspicio il fatto che Mtv Italia si stia già da un po’ americanizzando anche nei contenuti: puntare sui reality show adolescenziali made in Usa butta giù le pretese creative della rete, ma soprattutto permette di spendere meno in produzioni local. Con quel che ne deriva.
Così la "nave carica di ottimisti affonda", scrivono i licenziandi sul loro blog 7yearwinter.com . Sono arrabbiati, con loro è il popolo della rete. Gli interventi sono commentati da centinaia di persone, e su facebook è presente un nutrito gruppo denominato "Stufi del precariato in MTV Italia".
La questione è spinosa perchè Mtv , azienda che tenta di mandare a spasso, spiega il sito, il 30-40% della sua forza lavoro, ha sempre cavalcato l’onda della protesta giovanile e dei diritti degli under 30. In realtà in corso Europa le cose vanno come altrove. Spiegano i precari in un post: «All’ultima visita di Antonio Campo dall’Orto una ragazza, che stava per andarsene, ha chiesto loro come si permettessero di attuare campagne pro-sociale; loro non solo si sentono sicuri d’essere all’avanguardia, ma ne fanno vanto. Antonio stesso ci racconta di come MTV sia una delle migliori realtà italiane, gente dinamica, flessibile, con la possibilità di muoversi anche all’estero, quando in realtà non si sa che fine si farà tra 2 mesi e la prospettiva più realistica comprende il travaglio di cercarsi un altro lavoro, con condizioni peggiori. Ci parla dei contratti a progetto in questi termini: "il progetto inizia… e finisce"».
Per chi dirige la baracca, scrivono, Mtv è cool. Lavorarci è fico, c’è gente che farebbe carte false per operare vicino ai vj. E allora bando ai mal di pancia. Bando agli straordinari richiesti. «Qui fanno molta pressione psicologica basandosi sul fatto che "ehi, sei ad MTV", per cui abusano con orari, straordinari, trasferte e condizioni lavorative cui comunque la gente s’è abituata».
History repeat itself . Mtv è trendy; ma chi protesta non è alla moda neanche lì, e neanche lì ha potere contrattuale. Avere Ventanni, parafrasando il titolo del programma di Massimo Coppola, non è un grande affare: significa aprirsi a prospettive e promesse vaghe, a tagli improvvisi e irrispettosi... La solita fuffa, a Mtv Italia come altrove. «Diciamocelo, gli anni ’70 sono lontani», spiegano su 7yearwinter.com . «La realtà solida di allora è finita, oggi solo i metalmeccanici (ma anche Mediaset, azienda basata su un modello anni ’80) possono pensare di protestare. Ed il futuro tenderà sempre più al modello MTV », emittente minata dai veti di Telecom, che - mistero di Pulcinella - sta quasi sbaraccando la sua impresa televisiva.
I "topi del nuovo millennio", come si autodefiniscono gli "agitatori music-television", scendono in piazza. M.t.v. "manda tutti via": un atto contro i giovani dalla tv dei giovani; in seconda battuta, un atto contro gli spazi culturali alternativi che stanno sparendo. Il governo ci mette del suo e taglia il Fus. Creativi di tutti Italia unitevi: andate a fare i pastori. Sperando vengano ritoccate al positivo le quote latte.