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 2009  luglio 21 Martedì calendario

IL FASCINO SEGRETO DELLO SCUDO FISCALE

I nodi dello scudo fiscale stanno venendo al pettine e rischiano di mettere a rischio l’attrattività della regolarizzazione delle ricchezze detenute illecitamente all’estero. Mentre l’emendamento alla manovra d’estate che ripropone l’operazione del 2001 corre verso l’approvazione, contribuenti e professionisti si trovano a fare i conti con conseguenze nuove, inimmaginabili otto anni fa. Che rendono, in alcuni casi, ancora da decifrare il fascino dello scudo fiscale.
Le criticità di questo provvedimento sono almeno cinque. La principale riguarda la somma da pagare. L’emendamento, infatti, sembra imporre il pagamento di un importo almeno pari al 5% del capitale sulla presunzione di averlo detenuto oltreconfine come minimo per cinque anni. Questo vorrebbe dire che, per ricchezze tenute all’estero per periodi di tempo inferiori, il prezzo dello scudo sarebbe più alto rispetto a quello richiesto a chi regolarizza lo stesso bene dopo averlo nascosto più a lungo.
Rispetto a otto anni fa, poi, i professionisti sono obbligati dall’antiriciclaggio a fare le segnalazioni di operazioni sospette. E le cautele utilizzate nel 2001 nei confronti delle banche potrebbero non essere più sufficienti. Inoltre, alcune Procure hanno ritenuto che l’evasione con trasferimento di denaro all’estero concretizzi una dichiarazione fraudolenta, priva di copertura nella versione attuale. Così come sembra preclusa la regolarizzazione di case in paesi extra-Ue, visto che in queste ipotesi è ammesso solo il rimpatrio in Italia, ovviamente impossibile per un bene immobile (salvo vendita o conferimento in società). Infine, in questi anni molti contribuenti si sono visti contestare l’accertamento da redditometro per aver speso somme, provenienti dallo scudo 2001, superiori ai redditi dichiarati, ma gli uffici in molti casi non hanno ritenuto questa giustificazione sufficiente.
Lo scudo fiscale, insomma, chiama regole certe. Che probabilmente arriveranno con circolari e interventi attuativi. E che potrebbero servire a dare più slancio all’operazione-rientro.