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 2009  luglio 21 Martedì calendario

I POTENTI VISTI DAGLI CHEF


Sono i cuochi de­positari dei segreti dei poten­ti del mondo. Sono gli Chefs des Chefs , il club dei cuochi dei capi di Stato, riuniti ieri per la prima volta a Roma.
Il più curioso di tutti, ga­stronomicamente parlando, è il principe Alberto di Mona­co. Al suo chef Christian Gar­cia chiede consigli, porta i li­bri di cucina che gli regalano nei viaggi all’estero e «predili­ge la cucina mediterranea a base di pesce, della riviera francese e italiana». A Garcia piace tanto cucinargli un soufflé di branzino su mous­se di lattuga.
La famiglia reale inglese, in­vece, è più tradizionale, i piat­ti che il cuoco Mark Flanagan propone alle teste coronate (su menù stampati in lingua francese), «sono ispirati alla cucina inglese, quindi zuppe, verdure raccolte negli orti rea­li, carni alla brace». Mangia­no semplice i Windsor, in in­verno non manca la selvaggi­na, in estate le sogliole di Do­ver e l’agnello. Sarkozy «pre­dilige la nouvelle cuisine», an­che se il suo chef, Bernard Vaussion, ammette di aver do­vuto «alleggerire le salse fran­cesi talvolta un po’ pesanti. Certo non mangia pollo fritto e bistecca con patate come amano fare i suoi connaziona­li. La dieta all’Eliseo è sempli­ce, fatta di piatti leggeri, mi­nestre di legumi, frutta e ver­dura ». Vaussion ama prepara­re un pollo arrosto molto croccante ma ha dovuto co­munque assecondare le prefe­renze di Carla Bruni, «che ama naturalmente la cucina italiana, e quindi la pasta».
I pranzi ufficiali di Putin so­no spesso affollati e lo chef Jerome Rigaud, a cui piace tanto preparare la carne al tar­tufo, deve vedersela a volte con 150-200 invitati. Germa­nica doc è invece la cucina del tedesco Ulrich Kerz, chef della cancelliera Merkel, vota­to alla tradizione culinaria lo­cale.
«Il piatto che amo di più è la Saverbraten, una zuppa di manzo cotta a lungo in sal­sa agrodolce, specialità di Bonn».
E al Quirinale, che si man­gia di buono? Lo spaghetto al pomodoro è in cima alla lista, naturalmente, così come tutti i piatti della tradizione italia­na. I due chef che sono al ser­vizio del presidente della Re­pubblica da 16 anni, Fabrizio Boca e Massimo Sprega, han­no preparato menù per Scalfa­ro, Ciampi e adesso Napolita­no. «Naturalmente le prefe­renze cambiano un po’ a se­conda della Regione di prove­nienza – dice Sprega – ma in genere cuciniamo tutti i no­stri piatti tipici, anche la piz­za. Per le occasioni ufficiali proponiamo persino i cannel­loni, però alle verdure, per­ché sono più leggeri». Una cu­riosità, che vale per tutti gli chefs des chefs : non basta es­sere i migliori al mondo, biso­gna saper preparare un pran­zo gustoso e leggero per dei convitati (possono essere 15 o 150, la cosa non cambia), che restano seduti a tavola non più di 45 minuti. Com­preso il caffè.