Caterina Pasolini, la Repubblica 21/07/2009, 21 luglio 2009
IL VIRUS CI COSTERA’ 5 MILIARDI DI EURO
Cinque miliardi di euro. Potrebbe aggirarsi attorno a questa cifra il costo economico della nuova influenza se si verificassero gli oltre 4 milioni di casi in Italia previsti dal viceministro Fazio. Malati che si andrebbero ad aggiungere agli oltre 3 milioni che ogni anno si prendono l´influenza stagionale con contraccolpi seri all´economia.
Ogni anno in Europa, infatti, il 10% delle assenze dal lavoro è provocato dall´influenza con costi economici valutati, solo per quanto riguarda la mancata produttività, dagli 8,5 ai 13 miliardi di euro. Solo in Italia nel 2006 4,8 milioni di lavoratori non sono andati in fabbrica, in azienda o non hanno aperto il negozio per uno o più giorni per un totale di oltre 32mila giornate di lavoro perse. Con un costo complessivo al servizio sanitario, all´Inps, alle famiglie oltre 2.860.000.000 euro. E tutto per colpa dell´influenza,
Per questo l´arrivo della nuova pandemia preoccupa gli economisti. Alcuni professori di Oxford hanno calcolato che in Gran Bretagna la nuova influenza potrebbe provocare una perdita del 5% del pil. La Banca Mondiale stima che il costo economico potrebbe variare tra lo 0,7 e il 4.,8 del prodotto interno lordo a seconda dei paesi e della gravità della sua virulenza. Soprattutto in base a quando sarà pronto il vaccino. Prendendo come stima minima l´ipotesi che sia simile all´influenza di Hong Hong del ”69 o nella peggiore delle ipotesi che sia paragonabile alla Spagnola che nel 1918 provocò oltre 50 milioni di morti.
«Fortunatamente per ora siamo lontani da scenari apocalittici: questo virus ha una percentuale di mortalità molto bassa rispetto al numero di contagiati», dice Paolo tedeschi ricercatore della Scuola Superiore Sant´Anna di Pisa e della Bocconi, autore del volume «Pandemia influenzale: il piano pandemico aziendale per garantire la business continuity» con Alberto Mattelli dell´Università di Brescia
«Difficile calcolare i costi. Non basta sommare le perdite dovute all´assenteismo, alla diminuzione della produttività ma anche quelle che arrivano a cascata con la diminuzione della vita sociale: un calo del turismo, dei trasporti degli affari nei pubblici esercizi. Un rallentamento totale di tutta l´economia». E quindi i quasi tre miliardi di euro persi tra Inps e servizio sanitario nel 2006 quando si ammalarono circa 3 milioni di persone per l´influenza stagionale vanno quasi raddoppiati, se non di più.
Il problema è la prevenzione che abbatte i costi, ripete il ricercatore, visto che in genere i vaccini costano sui 10-15 euro a persona e un giorno in ospedale 500. «Le grandi aziende devono avere dei piani anti pandemia, perché se si ammala il personale di un ospedale, di una grande azienda di interesse nazionale come Enel, Alitalia o Telecom che si fa? Il Canada venne messo in ginocchio dalla Sars. Ora nei paesi del nord Europa le grandi aziende hanno piani antipandemia, in Italia solo pochi casi. C´è ancora una mancanza di attenzione complessiva e soprattutto di coordinamento tra pubblico e privato».