Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  luglio 21 Martedì calendario

Quando Franziska van Almsick è uscita dalla piscina di Roma con il record del mondo dei 200 stile libero, ai Mondiali del 1994, è iniziato il nuoto glamour

Quando Franziska van Almsick è uscita dalla piscina di Roma con il record del mondo dei 200 stile libero, ai Mondiali del 1994, è iniziato il nuoto glamour. Perché aveva i boccoli biondi e andava come un siluro, perché scesa dal podio correva a baciare il fidanzato, perché se ne infischiava di come ci si doveva comportare per non urtare le sensibilità del bordo vasca e adorava prendersi la scena. Linguacce alla telecamera, tatuaggi in bella mostra, foto ammiccanti. Non stupisce che sia diventata l’idolo di Federica Pellegrini. Che si ricorda di quel Mondiale a Roma quindici anni dopo? «Per la prima volta mi consideravano la favorita, mi sentivo una favola ma quell’avventura è cominciata nel peggiore dei modi. Dopo anni, so che allora non sapevo come affrontare la pressione. Nelle batterie mi sono tuffata convinta di andare a razzo e invece sono arrivata nona, un disastro. Si sono dette tante stupidaggini, la verità è che la mia compagna Dagmar Haase mi ha subito offerto il suo posto perché era certa di non poter andare più veloce di me. Ho rifiutato. Ero disgustata, delusa e sicura che non avrei potuto superare quel momento. Poi mi hanno convinta. Il ricordo più vivo resta l’umiliazione. Il resto è storia: ho vinto i 200 stile libero con il record del mondo». Ha un’immagine di quel successo? «Io che piango nei bagni dopo il disastro in qualificazione mentre mia madre cerca di consolarmi e insiste perché io accetti di rientrare dalla porta di servizio. Per fortuna mi è stata vicino, ha sempre saputo cosa dire per farmi reagire». Quel record arrivò quando ormai nessuno ci credeva. Senso di rivincita? «Ho capito che era più facile andare veloce se nessuno si aspettava nulla, ma lì è cominciata la mia vera carriera. Ho imparato il meccanismo: sei tu che comandi il termometro della pressione. Ci sono quelli che la usano come motivazione, non io». Lei è stata la prima a diventare famosa anche fuori dall’acqua. Sente di aver cambiato il mondo del nuoto? «Ho avuto una gran fortuna. Nel 1992, alle Olimpiadi di Barcellona, la Germania si presentava per la prima volta come una nazione unica e io era la bambina che veniva da Berlino Est. Era normale che diventassi il simbolo di un nuovo Paese». Pensa che oggi le campionesse esagerino con il lato pin-up? «No. Ogni sport ha bisogno di una star per avere successo. La competizione può scatenare storie pazzesche, ma a ogni gara serve un protagonista». C’è qualche nuotatrice che le somiglia oggi? «No. Non c’è modo di fare paragoni. Parlando di successi però credo che Britta Steffen possa farsi notare qui. Spero vinca una medaglia o due. Si presenta con il record del mondo dei 100m». Steffen ha fatto autocensura su quel primato, dice che il costume aiuta troppo. E’ d’accordo? «No, ogni altro sport sfrutta la tecnologia. Il problema sono le regole che al momento sembrano confuse. Questo non sarà un mondiale inquinato dalla plastica, anzi sono curiosa di vedere che succede. Potrebbe restare come un campionato da studiare». Cosa pensa di Federica Pellegrini? « molto elegante, mi piace. Questo sarà il Mondiale della sua carriera. Il tifo nel nuoto è merce rara e lei può approfittare di una grande carica. Non so se riuscirà a gestire la tensione che avrà addosso, però le auguro il successo che merita». Per Federica lei è un mito, ha dei consigli da darle? « un onore essere il suo punto di riferimento. Mille Grazie Federica. Stai calma, goditi la tua gara e non lasciarti toccare dai giudizi e dalle critiche: tu sai di cosa sei capace, tira dritto». Chi sarà la star dei Mondiali? «Ancora Phelps. Non ho mai visto nessuno come lui, non credo che esista un altro così». Si è sentita più realizzata come nuotatrice, come modella o sta meglio oggi? «Ho avuto successo in ruoli diversi perché me ne sono sempre fregata delle critiche e sono rimasta me stessa. Oro sto lavorando perché il nuoto diventi obbligatorio nelle scuole. Più di un terzo dei bambini che escono dalle classi dell’obbligo non sanno stare a galla. Magari non è una grande missione, ma è la mia».