Il Sole 24 Ore 20/07/2009, 20 luglio 2009
Da un estremo all’altro. Proprio quando il presidente Ulrich Bez ha sorpreso il mondo con l’Aston Martin che non t’aspetti – la Cygnet lunga tre metri basata sulla Toyota iQ, un prototipo che potrebbe diventare realtà in un paio d’anni – la clientela italiana, effettiva e potenziale, dell’esclusivo brand britannico ha avuto il primo contatto con il suo esatto opposto: il modello più costoso che la casa di Gaydon abbia mai proposto
Da un estremo all’altro. Proprio quando il presidente Ulrich Bez ha sorpreso il mondo con l’Aston Martin che non t’aspetti – la Cygnet lunga tre metri basata sulla Toyota iQ, un prototipo che potrebbe diventare realtà in un paio d’anni – la clientela italiana, effettiva e potenziale, dell’esclusivo brand britannico ha avuto il primo contatto con il suo esatto opposto: il modello più costoso che la casa di Gaydon abbia mai proposto. Si tratta della One-77, numero che indica anche la produzione complessiva di questa imponente, affascinante supercar sportiva esagerata in tutto: nel monumentale 12 cilindri di 7.3 litri aspirato da 710 Cv e 750 Nm di coppia massima; nelle prestazioni che parlano di una velocità massima superiore ai 320 km/h e di 3,5 secondi per arrivare da 0 a 100 orari; nello stile estremo e al tempo stesso inconfondibilmente Aston Martin; nel prezzo, fissato in poco meno di 1,5 milioni di euro. La presentazione italiana, organizzata per iniziativa di Andrea Franzoi, titolare delle dealership Aston Martin di Padova e Milano, è avvenuta in una cornice adatta a tanta auto: l’Asolo Golf Club, dove la supercar è stata svelata a margine del trofeo golfistico "L’evento 2009".