dagospia, 20 luglio 2009
Ellekappa per "la Repubblica" - "La Rai". "Quella con la farfallina d’ordinanza tatuata in basso a destra sullo schermo"
Ellekappa per "la Repubblica" - "La Rai". "Quella con la farfallina d’ordinanza tatuata in basso a destra sullo schermo". Da "la Repubblica" - Il fotoreporter Antonello Zappadu teme di più Berlusconi che non i guerriglieri delle Farc, «in quanto con Berlusconi bisogna sempre stare nascosti. Ha un apparato di sicurezza di 180 uomini armati che controllano le colline attorno a Villa Certosa con fucili di precisione e binocoli», ha raccontato al giornale colombiano "El Espectator". «Chi mi assicura che non mi confondano con un cecchino e mi sparino?». «Le 5mila foto sono al sicuro in Colombia, anche se io ho chiesto all´agenzia Eco Prensa di non vendere niente per ora». LAVORO, GUADAGNO, PAGO, PRETENDO – IL CAV. HA FATTO TALMENTE TANTI REGALI AI LEADER G8 CHE IL PREMIER CANADESE TEMEVA PROBLEMI CON IL ”COMMISSARIO ALL’ETICA” IN PATRIA – I LIBRI IN MARMO DEL CANOVA COSTATI 150MILA A PEZZO: QUANTO UNA CASA RICOSTRUITA… Il Congiurato per "l’Unità" Quando lo racconti in Transatlantico non ti crede nessuno. «Non è possibile, uno schiaffo alla miseria!». Però l’opera merita. E poi il presidente del Consiglio italiano non è un qualsiasi premier, da lui non ci si aspettano regali banali. Tanto più in un G8, come quello dell’Aquila, quello dei «disagi logistici». Coi regali bisognava strafare. Anche a costo di mettere in imbarazzo gli ospiti, come è capitato al premier canadese che, di fronte a tanta opulenza, ha dichiarato di temere problemi in patria con il «commissario all’etica». Peccato che non se ne sia accorta nessuna delle affilatissime penne che si sono scatenate contro Carla Bruni. Avrebbero potuto scrivere, per esempio, che il primo ministro canadese, più che del garante etico, si preoccupava dei suoi conti visto che il suo paese è l’organizzatore del prossimo G8. Stava mettendo le mani avanti. Ma quanto sono costati quei regali? Parecchio, se è vero quel che si dice a Montecitorio. Però l’oggetto vale. Un libro su Antonio Canova per ognuno degli otto del G8. Ventiquattro chili di libro che nemmeno l’atletico Obama si è sentito di sollevare. Un volume di circa 70 centimetri per 45, la cui copertina è un bassorilievo di marmo che riproduce Le Grazie e Venere di Canova e con rilegatura in broccato e fili d’oro. All’interno, su una speciale carta velata di puro cotone e impreziosita dalla filigrana, sono stati impresse al torchio selezioni di testi di autori coevi del Canova. Ogni componente dell’opera è stato rilegato a mano. Insomma uno di quegli oggettini che trovi al primo negozietto sotto casa. Soprattutto se abiti a Roma, in via del Plebiscito 102, a Palazzo Grazioli. Praticamente lo stesso condominio dove abita e riceve i suoi ospiti Silvio Berlusconi. Il «libraio» è proprio lì. Si chiama «Fondazione Marilena Ferrari». Non c’è la vetrina, ma il prezzo, secondo quanto si dice alla Camera, si aggira intorno ai centocinquantamila. A pezzo. Per un totale di un milione e duecentocinquantamila. Lire? No. Euro. Se fosse vero ogni volume sarebbe costato praticamente quanto una casa ricostruita. Il fatto che a pagare siano stati gli sponsor non elimina il dubbio che, forse, quei soldi sarebbe stato possibile spenderli più utilmente, e senza creare imbarazzi. [20-07-2009]