Chiara Sottocorona, Corriere Economia 20/07/2009, 20 luglio 2009
MICROSOFT CONTRO GOOGLE, SFIDA SUL SOFTWARE APERTO
Il duello fra la Google di Eric Schmidt e la Microsoft di Steve Ballmer è più vivo che mai, dopo che, la scorsa settimana, si è parlato di un’intesa su pubblicità e ricerca online fra il gruppo di Redmond e Yahoo!, la cui firma è attesa in questi giorni (è stato definito l’«accordo anti-Google»).
Ma che vantaggi avranno gli utenti da questa contesa? Due, in sostanza: meno programmi proprietari e sempre più software aperto, in buona parte gratuito; e la possibilità di scaricare gratis o comperare per pochi euro, sui marketplace, i nuovi programmi per smartphone e net-computer, alternativa mobile al Pc.
Il colpo più duro a Microsoft era partito il 7 luglio dal blog di Google: «I sistemi operativi oggi in uso sono nati in un’era in cui non esisteva ancora il web. Perciò stiamo progettando un nuovo sistema operativo, Chrome Os, naturale estensione di Google Chrome, leggero e pensato per i net-computer, per chi vive su Internet».
Questo «anti-Office» sarà open-source e gratuito, secondo il modello di Google, che non fa profitti sui prodotti, ma sulla base di utenti, grazie alla pubblicità.
Il 13 luglio Microsoft ha lanciato la sua controffensiva, annunciando alla Worldwide Partner Conference che il prossimo anno le più note applicazioni di Office saranno anche in versione «light», da usare con il browser e gratuitamente su Windows Live (400 milioni di utenti).
«Il nostro modello di business? Servizi finanziati con la pubblicità – spiega Enrico Bonatti, direttore della divisione Information worker di Microsoft Italia ”. Per noi la combinazione migliore è unire la potenza del Pc e quella del web». Oggi nove computer su dieci girano sul Windows di Microsoft, che in autunno dispiegherà la sua forza rilasciando prima il Windows Mobile 6.5 (nuova versione del sistema operativo per smartphone), a fine settembre, poi il sistema operativo per Pc Windows 7, il 22 ottobre. In risposta a Google, sarà poi lanciata anche una versione chiamata «Starter» dedicata ai net-computer. «La nostra strategia è di fare vivere all’utente un’esperienza omogenea, a prescindere dallo strumento che usa: Pc, browser, o telefonino», precisa Bonatti. «La nostra è l’evoluzione naturale di un’offerta nata sul web e per il web – dice invece Giorgia Longoni, direttore marketing di Google Italia – con l’obiettivo di migliorare la semplicità e rapidità di accesso e di uso di applicazioni e dati. Chrome, Chrome OS, Android, Wave e Apps sono una strategia coerente, indipendentemente da Microsoft».
In gioco c’è, in realtà, il controllo della vita digitale, motivo dello scontro: da una parte Google, nata 11 anni fa, 20 mila dipendenti e un fatturato nel 2008 di 21,8 miliardi di dollari; dall’altra la società di Bill Gates, fondata 34 anni fa, con 95 mila dipendenti e un giro d’affari triplo, 60,4 miliardi di dollari. Google va dal browser Chrome, lanciato nove mesi fa e adottato da 30 milioni di utenti, che insidia l’Internet Explorer, al Google Talk che compete con il Messenger di Microsoft (323 milioni di utenti); fino al sistema aperto Android per il mobile. Finora Android copre l’1,6% degli smartphone, contro il 10,2% di Windows Mobile. Ma è una minaccia.
Lo scontro porterà a nuovi modelli di business. Microsoft si sta aprendo a grandi comunità di programmatori e all’idea di far girare sempre più online dati e applicazioni. «La nostra forza è di avere 640 mila sviluppatori e partner, di cui 25 mila in Italia. Lo mostreremo anche in autunno con l’arrivo del MarketPlace per mobile – dice Fabio Falzea, direttore del Mobile commmunication di Microsoft Italia ”. Le software-house potranno diffondere in 29 Paesi i loro applicativi, da scaricare sui telefonini». Programmi da comperare con micropagamenti, da 1 a 5 euro. Il 70% dei proventi andrà agli sviluppatori.
«Un passo obbligato di fronte all’iPhone e al Gphone che hanno già il negozio online», dice Roberta Cozza, analista di Gartner. Sui partner e le nuove applicazioni Microsoft conta anche per imporre Windows 7, definito «più veloce, facile e sicuro». Uno studio di Idc stima che per la fine del 2010 ne saranno installate 177 milioni di copie sui Pc. E prevede che l’«ecosistema» degli sviluppatori venderà software e servizi per 70 miliardi di euro. Per ogni euro guadagnato da Microsoft, 19 andranno a beneficio dei partner. Prima dell’arrivo di Chrome0S, nella seconda metà del 2010, Microsoft ha ancora parecchio business in gioco.