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 2009  luglio 17 Venerdì calendario

IMPREGILO CONQUISTA PANAMA

La notizia è giunta in Italia nella notte fra mercoledì e giovedì, mentre sul continente americano cominciavano a scendere le prime ombre della sera. Confermando i pronostici delle scorse settimane, il consorzio guidato dalla spagnola Sacyr Vallehermoso e dall’italiana Impregilo ha battuto la concorrenza nippo-statunitense e si è aggiudicato la commessa da 3,22 miliardi di dollari (2,28 miliardi di euro) per i lavori di ampliamento del canale di Panama.
Anche se per la firma del contratto bisognerà attendere ancora un mese, ormai è ufficiale: la tecnologia italiana sarà protagonista di una delle più grandi opere di ingegneria civile della storia, destinata – a cento anni esatti dall’apertura del passaggio fra i due oceani – a ridisegnare la geografia del trasporto commerciale marittimo. La data di fine lavori è infatti stata fissata per il 2014, e cioè un secolo dopo che il Canal, costruito dagli Stati Uniti a partire dal 1904, entrò in funzione.
Il progetto prevede la realizzazione di due nuove serie di chiuse, una nel lato atlantico e una sfociante nel Pacifico, che consentiranno di incrementare il traffico commerciale attraverso il Canale e rispondere agli sviluppi del mercato dei trasporti marittimi caratterizzato dalla tendenza alla costruzione di navi di maggiori dimensioni e tonnellaggio - denominate non a caso Post Panamax - rispetto a quelle che attualmente possono transitare attraverso il sistema di chiuse esistente. «La vittoria della gara» è stato il commento di Alberto Rubegni, amministratore delegato di Impregilo, «riempie di orgoglio la società, i suoi tecnici, le maestranze, i collaboratori ma costituisce anche un importante successo per il nostro paese». Secondo Rubegni, infatti, «l’aggiudicazione della commessa è il risultato di approfonditi studi tecnici, organizzativi e di valutazioni economico-finanziarie che ben testimoniano il livello di eccellenza raggiunto dal gruppo».
L’offerta economica presentata dal consorzio "Unidos por el Canal", partecipato oltre che da Impregilo (48%) e Sacyr (48%) anche dai portoghesi di Somague, dai belgi di Jan de Nul e dall’azienda panamense Cusa, è stata pari a 3,22 miliardi di dollari (comprensiva della provisional sum, cioè del prezzo unitario in funzione della diversa tipologia di servizio), a fronte dei 3,48 miliardi di dollari del budget a disposizione del committente, importo rappresentante il tetto massimo dell’investimento coperto in parte da un pool di banche internazionali guidate da Bank of Japan (1,2 miliardi di dollari) e dalla Banca europea per gli investimenti (mezzo miliardo). La proposta tecnica, che costituiva la componente più importante ai fini della valutazione, ha ottenuto il miglior giudizio e il miglior punteggio da parte della commissione: il gruppo italo-spagnolo ha infatti ottenuto, su un totale di 5.500 punti, 4.088,5 punti contro i 3.973,5 totalizzati dal consorzio "Canal" (Acs, Acciona, Fomento, Hochtief, Ica de Mexico) e i 3.789,5 del raggruppamento nippo-statunitense formato da Bechtel, Taisei e Mitsubishi.
La realizzazione delle due nuove serie di chiuse, battezzate tercer juego de esclusas, una sull’Atlantico e una sul Pacifico e che andranno ad affiancarsi rispettivamente all’Esclusas de Gatún e dall’Esclusas de Miraflores, impegnerà 6mila addetti e consentirà fra cinque anni un incremento del traffico commerciale da una portata di 4.400 container a una di 12mila, obiettivo che dovrebbe permettere un raddoppio della capacità di traffico a 330 milioni di tonnellate all’anno.
«Ottenere l’appalto su quest’opera - ha dichiarato al quotidiano madrileno "El Economista" il numero uno di Sacyr Vallehermoso, Luis del Rivero - dopo il ponte di Messina e l’impianto di desalinizzazione delle acque marine a Perth, in Australia, mette in chiaro l’alta capacità tecnologica e organizzativa dell’intesa con Impregilo». Il progetto del Canal non è infatti il primo banco di prova per il tandem italo-spagnolo, presente anche nel consorzio Eurolink (45% Impregilo e 18,7% Sacyr) che nel 2005 ha vinto l’appalto come "contraente generale" per la progettazione e la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina.
L’annuncio della vittoria di Impregilo ha tonificato gli scambi sul titolo, in rialzo, ieri a Piazza Affari, dello 0,92% a 2,56 euro, ma soprattutto potrebbe cambiare profondamente le prospettive della società di ingegneria e costruzioni italiana, che ora si pone un obiettivo ambizioso: diventare il primo general contractor "puro" al mondo. Non solo dal punto di vista dei ricavi, ma soprattutto delle capacità tecniche.