Emanuela Audisio, la Repubblica 20/07/2009, 20 luglio 2009
MARIN, IL CAMPIONE DA SPOSARE
Luca Marin, 23 anni, siciliano di Vittoria, lei è il nuovo maschio italiano.
«Perché sono il signor Pellegrini, perché sto con Federica che è più famosa di me, e prima stavo con Laure Manaudou, sempre più importante di me e campionessa olimpica. Non è che sono proprio nessuno, un argento e un bronzo agli ultimi due mondiali, un quinto posto a Pechino, ma rispetto a loro non c´è concorrenza. Però di andare a studiare in America l´ho deciso io e Federica ha approvato. Questo è il momento buono, possiamo rischiare anche un´esperienza sbagliata, senza farci male, mancano tre anni ai Giochi di Londra. Io non so l´inglese, ho voglia di andare fuori, di studiare una cosa diversa».
All´università?
«Ma no, voglio fare l´attore. Sono sempre stato fissato con la recitazione, magari a Los Angeles mi iscrivo ad una scuola, non è che mi vedo sempre nel nuoto. Anzi dopo Londra 2012 spero di avere l´occasione di fare altro, non credo che resterò nell´ambiente. Il mio idolo è Will Smith, mi piace da pazzi».
Quando stava con Laure disse che essere il fidanzato di una campionessa la stimolava.
«Lo ripeto. Non è che se stai con una più brava di te, devi cadere in depressione, perché tu sei un maschio schiacciato. Io sono contento se la mia donna fa un buon risultato, anzi m´incoraggia, mi sprona a fare meglio, a non restare indietro. C´è amicizia tra noi, ci conosciamo da tempo, da prima di metterci insieme, non c´è competizione, con Federica tra l´altro mi diverto anche a fare shopping, sono vanitoso, ma non sono geloso della sua fama, se poi la stampa ci vuole ricamare storie a me non interessa. Ho imparato a isolarmi».
Anche perché la sua gara è all´ultimo giorno.
«Sì. Federica inizia subito, a ma invece tocca aspettare. Ma con i 400 misti è sempre così, ci sono abituato, sento musica, leggo, aspetto, dormo. Chiaro che c´è un momento in cui non vedi l´ora di buttarti in acqua. E poi incoraggio Federica, che prima è sempre nervosa, piena di dubbi, un po´ in crisi. Io sdrammatizzo, anzi le faccio scherzi, le mando messaggini: Fede, ho visto su internet che un´americana ha battuto il record dei 400 stile libero».
E Federica ci crede?
«La prima volta ci è cascata, la seconda no. Ma se non si fa così non si sopravvive, per noi nuotare è un lavoro, inutile lamentarsi dei sacrifici, meglio prenderla con un po´ di allegria».
Lei è anche capace di consolare.
«L´ho fatto a Pechino dopo che Federica ha sbagliato la gara dei 400, ma lì c´era poco da dire, inutile affondare, le ho detto che doveva guardare avanti e riscattarsi. Non servivano molte parole, solo non abbattersi».
Troppo nuoto opprime: la Manaudou è uscita dall´acqua.
«Parlo in generale, ci sono momenti in cui non va, allora non serve battere la testa contro il muro, meglio prendersi una pausa, e poi ricominciare. Basta vedere cos´è stata capace di fare Dana Torres a Pechino dopo tre ritiri».
Ha un´idea sui costumi?
«Sì, fare un passo indietro. Slippini per tutti, così si parte uguali. Ma è pure nostalgia, la tecnologia va avanti, il business pure. Le aziende hanno fatto investimenti commerciali che in qualche modo devono ritornare, se il nuoto è cambiato è anche perché è diventato attraente per lo sponsor».
Magnini dice: meglio se Phelps non c´è.
«Io no, io voglio la competizione. Meglio secondo dietro Phelps che primo senza di lui. Il bello dello sport è la soddisfazione di aver battuto l´altro, non di avere fatto una splendida gara solitaria».
L´ha sorpreso il Phelps post-olimpico?
«Ma dai, che ha fatto? Una palpatina sul sedere ad una ballerina a Las Vegas. Una sciocchezza. E allora? Si è divertito, senza fare nulla di male. Ha fatto una pipata di marijuana. D´accordo, per la sua immagine è una scivolata. Ma è stata una ragazzata che ha pagato cara, per colpa di qualche amico fidato che poi l´ha tradito con una foto. Te li raccomando quelli che ti fregano così».
E avere Phelps in acqua, vicino, che impressione fa?
«Oddio tanto vicino no, perché io vado troppo piano e lui a farfalla mi stacca subito di 4 secondi, per recuperare mi tocca faticare come una bestia, insomma è una risalita infinita. Per questo la prima frazione per me è la più dura, anche se quello a cui punto è cercare di migliorare la velocità in tutti e quattro gli stili. Cavic a Pechino ha dimostrato che Phelps è un avversario battibile, basta crederci».
Lei ha deciso che a curare la sua immagine sia un´agenzia di spettacolo.
«Sì, così almeno io penso solo a nuotare, e loro al resto: mi sembrava più professionale. Ma quest´anno tutto il mercato sembra risentire della crisi economica, ci sono meno offerte. E a me non va di svendermi, se non ci sono buone occasioni di guadagno preferisco non fare niente».
E´ dimagrito.
«Sì, sono 82 chili, ne avevo preso dieci in più, per nervosismo, ma ora sono in forma. Sono stato attento al mangiare, ho evitato cioccolato e dolci di cui sono molto goloso. E´ vero che il grasso fa galleggiare, ma i chili in più in acqua si sentono».
Lei ha ottimi risultati, ma poca fama sportiva.
«Chissà, forse sono un po´ offuscato, per via del fatto che faccio una gara sola, però non diamo la colpa alle mie fidanzate famose».