Conchita Sannino, la Repubblica 20/07/2009, 20 luglio 2009
IL RITORNO DEI CONTRABBANDIERI. DA POLONIA E CINA LE FALSE BIONDE
«Vi consiglio "le polacche". Le chiedono tutti, costano meno. Sono tornato a vendere, ma a una condizione: le cinesi no. Fanno male, puzzano». L´uomo della bancarella, Antonio o´ Chichì, le sfila dal pacchetto. Ma è la disicantata Nanè, settantre anni, da ventotto vestita a lutto nel cuore di Forcella, a porgere le sigarette con una familiarità più ostile che antica. «Le americane dell´epoca mia sono finite. Dovrei mollare, troppi acciacchi, troppe medicine, ma questa roba è la mia malattia», dice Nanè, mille notti in questura e venti farmaci sotto il trabiccolo. Sono i reduci, loro. Ma sopra queste teste corre un business risorto dalle sue ceneri. Più esteso. Che passa liscio alle frontiere. E torna a costruire tesori. Affare per cupole sommerse, il segreto dei padrini di lunga durata. il nuovo Contrabbando.
Una partita da centinaia di milioni ogni anno. Il pacchetto da 20 pezzi realizzato in Ucraina per 50 centesimi frutta fino a 10 volte andando da Napoli a Londra. Nel 2008 è stato boom di sequestri. Oltre alla Cina, sono dieci i Paesi dell´Est coinvolti dal giro. A guidare il gioco, ex contrabbandieri napoletani di seconda fila che oggi sono i boss di Varsavia o di Katowice. Collegati al gotha dei clan Mazzarella o Sarno. L´industria delle "stecche" riesplode infatti nel cuore dell´Europa. Un´inchiesta dell´antimafia di Napoli avrebbe già identificato quasi duecento persone. Oltre all´esercito di corrieri stranieri sguinzagliati su rotte inedite. E mimetizzati, con milioni di sigarette, perfino su camper da turisti.
L´uomo che, nell´alveare di Forcella, ha piantato di nuovo il banchetto con marche estere in vendita da 2 ai 3,10 euro a pacchetto si chiama Antonio Prisco. Se è ricomparso all´imbocco di vico dei Gravonari, e rifornisce fumatori italiani e stranieri delle nuove marche, Classic, L&M, Mg, è perché le "bionde" restano la sua materia: si può dire ne abbiano nutrito l´esistenza fin dal suo stesso concepimento. Invecchiato rampollo d´arte, Luigi o´ Chichì, è infatti il settimo figlio di quella Concetta Muccardi la cui storia fu immortalata nel film capolavoro di De Sica «Ieri, oggi e domani»: Titina era la contrabbandiera, incarnata da Adelina-Sophia Loren, che pur di non finire in manette si faceva trovare gravida ad ogni visita dei finanzieri. Quando chiuse gli occhi, alcuni anni fa, i banchetti erano già spariti dalla città, in Puglia lo Stato aveva vinto la sua guerra contro la ferocia dei contrabbandieri-killer, l´epopea degli scafi blu era alle spalle, perfino sulle coste spagnole e francesi i «sudditi» del leggendario boss del contrabbando anni Settanta, il napoletano Michele Zaza detto ”o Pazzo, si erano convertiti al più redditizio mercato del narcotraffico. E con Concetta si pensò d´aver seppellito anche il traffico. Falso. Le "bionde" sono tornate. Più pericolose di prima.
La Tabacco Connection del 2009 fattura in Europa centinaia di milioni. Dialoga a est con la camorra emigrata in Polonia, e ad ovest con i campioni cinesi della «falsificazione». Accade sull´onda della crisi economica, ma è assai peggio di trenta anni fa. Anche perché, nel caso del falso made in China, i pacchetti sono due volte «illegali». Violano le leggi del mercato italiano e risultano contraffatti negli ingredienti. Solo negli ultimi diciotto mesi, la Connection ha triplicato i profitti e prodotto un´impennata di sequestri. Stando ai dati di Fiamme Gialle e polizia, dalle 90 tonnellate sequestrate in Italia nel 2006, si è passati alle 260 tonnellate del 2008. A Napoli erano solo 6 tonnellate nel 2006, sono diventate 20 nel 2008. Così le bancarelle sequestrate in provincia: dalle 67 del 2007 alle 170 dei primi sei mesi del 2009. La Guardia di Finanza ha calcolato che il numero di sequestri e denunce è arrivato a triplicarsi se si mettono a confronto i dati degli ultimi anni. L´analisi del comandante delle Fiamme Gialle di Napoli, il generale Giovanni Mainolfi, è netta: «La recrudescenza del fenomeno indica, con l´avvento della crisi dei consumi, anche il ritorno di un ammortizzatore sociale. Fino a due anni fa, anche nei rioni popolari, le bancarelle clandestine per la vendita al minuto erano praticamente sparite. Oggi la situazione è diversa anche da questo epidermico aspetto. I dati e le attività in corso lo confermano. Ci raccontano alleanze con gli stranieri. E pregiudicati di spicco che si sono trasferiti all´estero per meglio condurre le loro partite».
Anche alla direzione della Criminalpol, il Servizio Analisi ha registrato «un incremento del 35 per cento di tutti i soggetti denunciati», tra il 2008 e l´anno precedente. L´intelligence accende i riflettori su un affare che ha ridisegnato strategie e percorsi. I clan puntano anche su corrieri mimetizzati da turisti, impiegano container e roulotte, oppure viaggiano su voli economici e con borsoni griffati carichi di pacchetti sui quali la camorra e le sue «consociate» incassano un ricarico che va dal 70 all´87 per cento. Si va via mare, dalla Grecia al porto di Ancona. O sui vecchi scali di Napoli e Bari. Ma anche i trasporti via terra sono divenuti più abili: tonnellate di sigarette bloccate dagli specialisti antimafia del Gico della Finanza, erano nascoste negli infissi di un mega carico di porte di legno, oppure nello scheletro metallico dei furgoni. Lo screening delle forze di polizia evidenzia due canali. Lo spiega il prefetto Francesco Cirillo, il vicecapo della polizia che guida la Direzione della Criminalpol. «Da un lato c´è la grande alleanza europea: il mercato coinvolge Ucraina, Romania, Polonia, Lituania e Serbia, e dalla Slovenia passando per la Federazione russa e la Grecia. Dall´altro lato, scopriamo la rotta asiatica dalla quale arrivano sigarette completamente contraffatte e ad alto rischio di danno per la salute, soprattutto per i luoghi e le modalità e gli ingredienti del confezionamento». La differenza - rispetto agli anni Settanta - è che i boss napoletani ora operano da accorti registi. Gestiscono pattuglie di trasportatori e fanno vita dorata in Polonia, dopo aver messo su famiglie «nuove» o parallele con le più giovani compagne straniere. La Campania è solo una delle regioni del business: il 75 per cento delle 270 tonnellate sequestrate nel paese sono state bloccate in altre sei regioni. Al primo posto le Marche, seguita da Lombardia e Liguria, infine Campania e Friuli Venezia Giulia, in coda Calabria e Lazio. Spicca il volume delle sigarette russe. Sono quelle che assicurano il ricarico più alto: escono dall´Ucraina con un valore di 50 centesimi di euro, in Polonia passano ad 1 euro, a Napoli saltano a 2.50 o 3 euro sulla bancarella, a Londra schizzano fino al prezzo di 8 sterline.
Il business perfino più robusto riguarda i produttori della rotta cinese, che con l´affare delle «bionde» guadagnando fino a 20 volte l´investimento. Gli inquirenti napoletani sono volati a Shanghai, a caccia delle fabbriche «nocive». Lì il tabacco non si stende al sole per farlo asciugare, ma viene essiccato con additivi e impiego di gas. Luigi ”O Chichì, figlio di Titina Muccardo, conferma di averle provate a vendere, ma d´essere stato investito dalle proteste. «Hanno un odore di marcio».