Glauco Maggi, La Stampa, 20/7/2009, 20 luglio 2009
DA SRI LANKA AL PERU’ LA GRANDE RIVINCITA DEI MERCATI SCONOSCIUTI
La borsa dello Sri Lanka guida la volata delle performance mondiali (in dollari) nell’anno in corso con il +66,48%, con il Pakistan maglia nera a +5,69%. La Lituania è quella che perde di più negli ultimi 12 mesi, con il -64,94%, mentre lo Sri Lanka è, anche su un anno, la miglior borsa del lotto pur perdendo lo 0,86%. Il Perù straccia invece tutti sulla distanza dei tre anni con un confortevolissimo +134,72%, agli antipodi dalla fredda Estonia che sullo stesso periodo sta cedendo il 58,49%, fanalino di coda.
Il mondo degli investimenti azionari nelle piazze emergenti è una roulette, replica fedele per l’azzardo che offre, e quasi identica persino per le caselle che mette a disposizione: 35, ossia il numero dei paesi presenti, ad oggi, nel "Dow Jones Emerging Markets Total Stock Market Index". Se l’accoppiata Sri Lanka-Perù ha regalato guadagni stellari, anche altri paesi sulla distanza media dei tre anni, che pure comprende la debacle del 2007-2008, hanno consentito di ottenere profitti di rilievo, superiori al 40%: il Brasile è a +67,66%, la Cina a +66,41%, la Colombia a +59,03%, l’India a +43,47%, la Malesia appena sotto 40 con +39,57%, il Marocco a +54,78%. E sempre con performance positiva a due cifre hanno chiuso il triennio la Turchia (+13,55%), la Tailandia (+15,92%), le Filippine (+33,09%), il Messico (+ 13,86%), l’Egitto (+32,53%), la Repubblica Ceca (+38,42%).
Gli investitori italiani hanno decine di fondi comuni e di Etf che si avventurano su queste frontiere da tempo: agli inizi con portafogli diversificati sull’intera scena globale, poi per continenti o regioni, e da ultimo con offerte per singoli paesi. Tra i fondi comuni, i risparmiatori detengono il 18,8% del sistema in azioni (a fine giugno 2009, dati Assogestioni), con l’1,3% in Piazza Affari, il 5,4% in Europa, il 2,9% in America, il 2,3% nei mercati emergenti, il 2,2% nei fondi del Pacifico, lo 0,8% nei fondi Paese, il 2,1% in quelli internazionali. E’ tutt’altro che trascurabile, quindi, la parte giocata dalle zone in via di sviluppo nella scommessa azionaria degli investitori.
E’ un trend crescente, e lo si vede bene spulciando le categorie degli Etf dedicate a Cina e Paesi Emergenti: in coda a una maggioranza di prodotti a vario titolo esposti a combinazioni diversificate di Borse (dall’America Latina all’Est Europa, dal Bric di Brasile-Russia-India-Cina agli Etf emerging market in generale) si allunga la lista delle proposte "singole".
I 4 paesi del Bric, i più importanti, hanno più di un Etf a rappresentarli e con loro, da qualche tempo, sono quotati anche alcuni Etf in Sud Africa, Tailandia, Turchia, e Malesia. In tutto, sono quindi per ora otto le singole caselle sulle 35 borse della "roulette" della Dow Jones Indexes, che ha fornito a La Stampa le performance da inizio anno (al 17 giugno) e ad uno e a tre anni. Tutti i paesi nel paniere dell’indice sono in positivo nel primo semestre di quest’anno, con il dato medio che si è attestato al +40,46%; a un anno, l’indice perde invece il 33,69, mentre a tre anni è positivo con il +19,70%.
La Borsa dello Sri Lanka (oggi Cse, Colombo Stock Exchange) è tra le emergenti ma ha una storia che data dall’Ottocento, quando fu istituita dai coloni inglesi che avevano bisogno di capitale per finanziare le piantagioni di tè. Attualmente vi sono quotate 236 società, suddivise in 20 settori merceologici per una capitalizzazione pari a 4,3 miliardi di dollari (a fine 2008).