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 2009  luglio 20 Lunedì calendario

«Alitalia- Linate vicenda grottesca» - Il monopolio di Alitalia su Linate è un grosso problema. La situazione deve cambiare in fretta

«Alitalia- Linate vicenda grottesca» - Il monopolio di Alitalia su Linate è un grosso problema. La situazione deve cambiare in fretta. Siamo sicuri che la politica, Antitrust ed Enac abbiano capito che così non si può andare avanti». Karl Ulrich Garnadt è responsabile della pianificazione della rete di Lufthansa e a capo del team che ormai un anno fa elaborò il progetto di Lufthansa Italia. Seduto nella hall di un grande albergo romano, veste una camicia a maniche corte bianca che ricorda quelle dei suoi assistenti di volo. Il messaggio, benché indiretto e pro domo Lufthansa, è chiaro: se si garantisse più concorrenza sul mercato interno la qualità del servizio – anzitutto quello della compagnia italiana - non potrebbe che migliorare. Mister Garnadt, Lufthansa Italia ha stretto un accordo con Sea su Malpensa da dove partono voli per l’Italia e l’Europa. Non è sufficiente? Perché reclamate spazio su Linate? «Senza collegamenti nazionali da quell’aeroporto non siamo in grado di essere competitivi in Italia. E per quel che mi risulta, i primi a lamentarsi di come vanno le cose sono i clienti. La vicenda ha del grottesco: non capiamo perché Alitalia su quella tratta, una delle più trafficate d’Europa, debba avere a disposizione slot che in alcuni casi nemmeno utilizza». La Commissione europea però non ha avuto nulla da eccepire sulla fusione Alitalia-Air One. Il dossier è rimasto di esclusiva competenza dell’Antitrust italiana la quale è stata inibita nei suoi poteri per legge. Siete disposti a porre comunque il problema in sede Ue? «Siamo rimasti sorpresi dal fatto che per il nostro progetto di fusione con Austrian, alla quale siamo legati da una partnership decennale, il commissario Kroes ci abbia negato la procedura veloce. In più ci è stato chiesto di rinunciare a diverse slot fra Francoforte e Vienna. Sul mercato italiano c’è invece un monopolio sostenuto dal governo e la pubblica opinione chiede più concorrenza. Noi abbiamo fatto domanda per gli slot della Roma-Milano: siamo fiduciosi che la questione possa essere risolta in Italia. Non vogliamo scalzare Alitalia, ma ricordo che in Germania la nostra quota di mercato nazionale non supera il 50%». E come procede il dossier Austrian? Nei giorni scorsi si è sparsa la voce di un possibile no da parte della Commissione. Siete convinti di ottenere ragione? «Abbiamo mandato a Bruxelles la nostra proposta di rimedi, il massimo che possiamo fare. Più che convinto, sono speranzoso di un sì. Se le cose dovessero andare male, a perderci sarebbero in molti: Austrian, il governo di Vienna, il mercato europeo». Avete aperto il dossier austriaco prima della crisi. Qual è ora la situazione del mercato? Il numero uno di Air France-Klm Spinetta ha detto che per il trasporto aereo questa crisi è peggiore di quella del 2001. E’ così? «Benché la Iata abbia stimato per quest’anno perdite pari a 9 miliardi di dollari, in termini di volumi questa crisi non è peggiore: nel 2001 mettemmo a terra 70 aerei, ora sono 25. Rispetto ad allora c’è un calo più marcato dei passeggeri business. Nel 2001 la curva seguì un andamento a V, questa volta siamo di fronte ad una L. Siamo sicuri che ad un certo punto del 2010 la situazione migliorerà, ma non siamo ancora in grado di dire quando e in che entità». Nonostante la crisi vi siete imbarcati nell’avventura di Lufthansa Italia. Soddisfatti dei risultati dei primi sei mesi? «Siamo abbastanza soddisfatti, Lufthansa Italia è una sfida di lungo termine. Il coefficiente di riempimento degli aerei sfiora il 70%. Malpensa è un luogo ideale per un hub europeo sulla direttrice Sud-Ovest, ma aspettiamo ancora il collegamento veloce con il Malpensa Express dalla città. Ci hanno promesso che verrà aperto in autunno. Speriamo che la politica rispetti l’impegno». A quando il primo volo intercontinentale da Malpensa? «Per farlo è necessario raddoppiare la quantità di passeggeri in transito». Col senno di poi siete pentiti di aver perso la battaglia per il controllo di Alitalia? «Con tutto quel che sta accadendo... la situazione è già abbastanza difficile così».