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 2009  luglio 17 Venerdì calendario

Impregilo vince la gara per Panama - Alla fine el Grupo Unido non è stato ”vencido”, ma ha vinto

Impregilo vince la gara per Panama - Alla fine el Grupo Unido non è stato ”vencido”, ma ha vinto. Il consorzio guidato da Impregilo, il colosso italiano delle costruzioni, si è ufficiamente aggiudicato i lavori di ampliamento del canale di Panama grazie a un’offerta da 3,22 miliardi di dollari (2,3 miliardi di euro ai tassi di cambio attuali). Il consorzio Grupo Unido por el Canal, partecipato oltre che da Impregilo, da Sacyr Vallehermoso (Spagna) e Somague (Portogallo), Jan de Nul (Belgio) e dalla società panamense Constructora Urbana (Cusa), ha battuto rivali del calibro di Acs, Acciona, Fomento, Hochtief, ICA de Mexico riuniti nel consorzio C.a.n.a.l. e il raggruppamento formato dai colossi asiatici Mitsubishi, Taisei e Bechtel. Impregilo, che vede tra i suoi azionisti le famiglie Gavio, Ligresti e Benetton, firmerà il contratto sul Canale entro quattro quattro settimane. I lavori, per i quali è previsto l’impiego di circa 6 mila addetti, saranno ultimati entro la fine del 2014 nel centenario dell’inaugurazione del Canale di Panama. L’allargamento, che amplierà il già mastodontico complesso di chiuse, servirà a far transitare tra Atlantico e Pacifico anche le navi da trasporto più grandi, molto più grandi di quelle per le quali è stato studiato il canale all’inizio del secolo scorso. Questo cambierà molte cose nel trasporto marittimo, con una possibile forte riduzione di costi. Fino a oggi nel canale potevano transitare navi di una larghezza massima di 32 metri e con pescaggio di 12, ma poi il settore si è spostato su scafi maggiori, detti appunto ”Post Panamax”. Dal 2014 nel canale centroamericano le misure massime consentite, nelle due direzioni, saranno di 366 metri di lunghezza, 49 di larghezza e 15 metri di pescaggio. Detta così sembra un piccola differenza: in realtà si passa da una portata di 4.400 container a una di 12mila. Ma cambia molto anche nelle prospettive di Impregilo, che ora si pone un obiettivo ambizioso: diventare il primo general contractor puro al mondo. «Questa commessa è un importante successo per il nostro Paese - afferma Alberto Rubegni, Ad di Impregilo - ed è un progetto che, per dimensioni e complessità, risulta tra le più importanti opere mai realizzate al mondo». La Borsa è rimasta, però, tiepida all’annuncio: il titolo Impregilo ha chiuso con una crescita (+0,92% a 2,46 euro) in linea con gli indici generali di Piazza Affari. E anche se le tribolate vicende giudiziarie per il termovalorizzatore campano di Acerra sono ancora in corso, Impregilo può tirare un sospiro di sollievo guardando ai ricchi appalti in arrivo. Oltre al Ponte sullo Stretto, Impregilo guarda anche ai molti progetti internazionali: il nuovo sistema ferroviario in Venezuela, gli impianti idroelettrici in Ecuador, Sud Africa, Repubblica Domenicana e Venezuela, al tunnel idraulico sotto il Lago Mead a Las Vegas nonchè alla realizzazione di opere infrastrutturali e di tre centri universitari in Libia. Stampa Articolo