Alberto Statera, Affari e finanza 13/7/2009, 13 luglio 2009
OLTRE IL GIARDINO
Mercedes la sanguinaria è diventata la Robin Hood dei pendolari-
In gioventù scrisse una canzone per il reuccio del melodico Claudio Villa, di cui era un’appassionata fan. Adesso Mercedes Bresso, professore di Economia al Politecnico di Torino e presidente della regione Piemonte, predilige i gialli pieni di cadavari col collo spezzato e di brutali killer, come quello che ha appena scritto, intitolato "Il profilo del tartufo". E’ con questa Mercedes niente affatto melodiosa che deve vedersela il grintoso amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti, il quale qualche giorno fa, presente il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, si è permesso di apostrofare la non meno grintosa signora con parole da lei giudicate "insultanti" e persino "ricattatorie".
Da tempo Mercedes protesta per la scadente qualità dei servizi offerti da Trenitalia ai pendolari, tanto che ha aperto un sito Internet chiamato "Bacheca del pendolare", che ogni giorno si arricchisce di decine di tragicomiche testimonianze di utenti imbufaliti. Tornata alla carica in una riunione con Moretti, la Bresso si è sentita rispondere dall’amministratore delegato, noto per il suo carattere un po’ fumino, che a lui i servizi regionali non interessano né poco né punto, perché costano un sacco di soldi e non rendono niente.
Al che la Bresso gli ha annunciato che metterà a gara europea il servizio ferroviario su rete regionale, come previsto dalla normativa dell’Ue. Ciò che ha suscitato il sarcasmo dell’ingegnere: fatelo pure le ha risposto tanto non parteciperà nessuno, come è già capitato in Lombardia; quando sarete costretti a tornare qui, noi diremo di no e dal primo gennaio prossimo il Piemonte resterà senza treni.
Moretti ha un asso nella manica. Il contratto di servizio con il Piemonte vale oggi 180 milioni di euro. Ma il governo ha promesso 58 milioni di euro aggiuntivi purché il servizio venga riaffidato a Trenitalia. Quello che la Bresso giudica un ricatto in piena violazione dei principi della libera concorrenza, per di più a favore di un monopolista che dichiara di non avere alcun interesse per il suo monopolio. Una questione su cui intende andare a fondo. Ma con modeste possibilità di successo, visto che l’intesa cordiale tra l’ex sindacalista della Cgil e il governo Berlusconi è andata via via rafforzandosi tra mille favori reciproci, dopo che Moretti all’inaugurazione dell’Alta velocità fece indossare al premier il cappello da ferroviere.
Il roccioso amministratore delegato ha appena accettato la nomina a presidente di Trenitalia di Marco Zanichelli, un ex prodiano passato armi e bagagli all’attuale maggioranza, compartecipe del disastro dell’Alitalia, essendone stato per anni dirigente e per pochi mesi anche amministratore delegato. E nella legge per lo sviluppo, approvata la settimana scorsa, ha fatto inserire la norma che prevede la concessione di licenze per servizio ferroviario passeggeri soltanto a imprese italiane o con sede in un paese legato da vincoli di reciprocità.
Ma forse i pendolari vessati dalle Ferrovie hanno finalmente trovato in Mercedes il loro Robin Hood. E’ donna, non scrive più canzoni melodiche, ma gialli sanguinolenti.