Jovanotti, LཿUnità 16/07/2009, 16 luglio 2009
Mi dicono che fa caldo anche in Italia, qui la città ribolle e mi mangio un cocomero al giorno direttamente da Chinatown
Mi dicono che fa caldo anche in Italia, qui la città ribolle e mi mangio un cocomero al giorno direttamente da Chinatown. Il sapore del cocomero è lo stesso in tutto il mondo più o meno, come quello delle patate fritte surgelate. Puoi parlare lingue diverse, essere ricco o povero, nero o bianco o cinese il cocomero è come il mondo, one world, one water melon. Lo chiamano water melon,il melone ad acqua, un solo nome, da noi l’ho sentito chiamare cicommero cocomero anguria o melone e mille altri modi che non ricordo. il simbolo dell’estate, mentre qui a Chinatown lo trovi sempre tutto l’anno, non come a Roma che ci sono i baracchini stagionali che accosti con la macchina e te ne tagliano una fetta fredda. Cosa fanno durante i mesi freddi i cocomerai? Da piccolo andavo a comprarlo con il mio nonno, lui era il grande esperto di cocomeri e li auscultava come fa un ladro con la cassaforte, li faceva risuonare con il dito, e dopo una serie di passaggi sceglieva quello giusto; alla fine del pranzo spesso mi spettava il tassello che veniva prima mostrato a tutta la tavolata come un trofeo. L’apertura di un cocomero è un momento magico, a partire dal suono, il suono dell’anguria che si spacca è una cosa seria. Una delle leggende che mi raccontavano era che i ricchissimi mangiassero solo la cresta, quella parte dolcissima croccante e senza semi. Io invece arrivo ancora oggi fino al bianco. Una volta ci fu una notizia in cronaca che raccontava di due migranti trovati morti di caldo in un camion di cocomeri dove si erano nascosti per passare il confine.