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 2009  luglio 14 Martedì calendario

TRATTATIVA SKY-RAI SUI CANALI GENERALISTI


VIALE MAZZINI - Domani il d.g. Masi potrebbe chiedere al cda il mandato per presentare una controfferta dal perimetro più ampio

ROMA
Sky e Rai tornano a parlare anche dei canali generalisti (Raiuno, Raidue e Raitre) e le trattative per rinnovare il contratto per la trasmissione dei programmi Raisat fanno un piccolo passo avanti. Fonti della Rai parlano di un «incontro serio e concreto», durato circa un’ora.
Nel vertice di ieri pomeriggio a Milano la delegazione della Rai, guidata dal direttore generale Mauro Masi, si è confrontata con quella di Sky Italia, con in testa l’amministratore delegato Tom Mockridge. Sugli esiti del vertice Masi riferirà domani in consiglio di amministrazione. In discussione c’è il rinnovo del contratto per la trasmissione dei canali di Raisat sulla piattaforma Sky, in scadenza il 31 luglio. La trattativa, a quanto trapela, potrebbe riprendere ridiscutendo il perimetro del nuovo accordo: un’ipotesi è che Masi, a questo punto, possa chiedere al cda il mandato per una controfferta che includa anche i canali generalisti. Un passaggio che tuttavia non appare ancora risolutivo, vista la difficoltà di attribuire un valore di mercato alla permanenza sul satellite di Raiuno, Raidue e Raitre.
Sono trascorsi oltre due mesi dall’avvio delle trattative. Il primo incontro risale a fine maggio: in quell’occasione, per rinnovare l’acquisto dei canali di Raisat, Sky pose come condizione la permanenza dei tre canali generalisti (Raiuno, Raidue e Raitre) sulla propria piattaforma.
A metà giugno arriva la lettera inviata dal servizio pubblico al gruppo di Rupert Murdoch in cui, sulla base di un’interpretazione del contratto di servizio Rai-Stato, si argomenta la non obbligatorietà per Viale Mazzini di trasmettere su Sky i propri canali generalisti. Tesi sostenuta anche da Paolo Romani, viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni: «Se c’è una piattaforma alternativa (riferimento a Tivùsat, a maggioranza Rai-Mediaset, ndr) l’obbligo non c’è». La partita dei canali generalisti era stata così separata dal rinnovo contrattuale di Raisat, per il quale l’azienda pubblica ha ritenuto inadeguata la prima offerta Sky (50 milioni l’anno per cinque canali in sette anni). Ora, forse, il perimetro cambia ancora.
La sfida tra i grandi soggetti televisivi è destinata ad occupare la ribalta nel prossimo autunno. I ricavi di Sky hanno sorpassato quelli di Mediaset. Inevitabile, in questo scenario, che tutti i riflettori siano puntati sugli equilibri tra la piattaforma satellitare di Rupert Murdoch e Tivùsat in cui Rai e Mediaset sono alleati.
E passa in secondo piano, per ora, l’ambizione degli operatori telefonici a caccia di frequenze. Lo ha fatto capire anche ieri, durante un convegno organizzato a Roma, il presidente dell’Authority per le comunicazioni Calabrò. «Mi è stato chiesto perché nella redistribuzione delle frequenze non c’è spazio per gli operatori di telecomunicazioni – ha commentato il garante ”. Figuriamoci, questa sarebbe stata la mia prima cura ma non bisogna dimenticare che noi partivamo da una situazione in cui risultavano in Italia zero frequenze certificate a livello internazionale».
«Così stando le cose – ha poi aggiunto il presidente dell’Authority – prima devo fare una riassegnazione, e quindi portare un po’ di concorrenza al mondo della televisione, subito dopo dovremo farci carico degli operatori telefonici che hanno bisogno di frequenze».