Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  luglio 14 Martedì calendario

BOOM DEL DEBITO: A FINE ANNO 117%


ROMA
 un Dpef da crisi economica profonda, che proietta il debito pubblico al 117% del Pil nell’anno in corso (contro il 114% dell’ultima stima), e nei dintorni del 120% nel 2010, quello che sarà illustrato oggi pomeriggio dal governo alle parti sociali, in previsione del varo programmato per domani. Dalle ultime indicazioni, si conferma che il nuovo quadro previsionale, in linea con le stime «di consenso» dei principali organismi interni e internazionali, vede il Pil in caduta libera quest’anno al 5,2%, un punto in più rispetto alla previsione contenuta nella «Relazione unificata» di aprile. Il deficit, indebitamento netto nella versione "europea", volerà di conseguenza al 5,3% del Prodotto interno lordo.
Il documento fa da cornice alla Finanziaria "tabellare" che il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, predisporrà in settembre, in cui verranno recepiti gli effetti del decreto anti crisi attualmente all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Per il 2010, isolando il solo effetto di correzione netta, si prospetta al momento una manovra di 4 miliardi, mentre le ulteriori risorse che il Governo dovrà mettere in campo con la Finanziaria (per sostenere la crescita e onorare gli impegni già in essere) dovrebbero prendere la veste di uno o più collegati. Stando alla legge di riforma approvata dal Senato lo scorso 24 giugno, la «legge di stabilità» che sostituirà la Finanziaria, dovrà infatti limitarsi a ridurre il disavanzo.
Se la Camera, e nuovamente il Senato in un’eventuale ma molto probabile terza lettura, riusciranno ad approvare il testo in tempo utile per la prossima sessione di bilancio, questa sarà la nuova fisionomia dei documenti contabili. Certamente, quello che il Governo varerà domani è l’ultimo Dpef nell’attuale configurazione e con l’attuale timing, poiché dal prossimo anno il documento programmatico sarà presentato in Parlamento entro il 20 settembre (e non più entro il 30 giugno) con la nuova dizione «Decisione di finanza pubblica». Legge di stabilità e bilancio di previsione slittano dal 30 settembre al 15 ottobre mentre resta fissata al 15 novembre la presentazione in Parlamento dei provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica.
«Il federalismo demaniale sarà fatto», ha annunciato ieri Tremonti all’inaugurazione del polo della cinematografia lombarda. «In Italia c’è un enorme patrimonio di beni immobili: è una pazzia che sia amministrato da un ufficio a Roma dove non sanno quanto vale». Ad avviso del ministro, «è giusto che lo Stato abbia beni nazionali e simbolici ma non è giusto che faccia la mano morta al contrario su beni che hanno senso se gestiti localmente».