Enzo Piergianni, Libero 16/07/2009, 16 luglio 2009
Costa e pesa sempre di più, ma per i suoi 82 milioni di sudditi tedeschi e stranieri (quasi 7 milioni) lo Stato tedesco troppo spesso risulta ormai più ingombrante che utile
Costa e pesa sempre di più, ma per i suoi 82 milioni di sudditi tedeschi e stranieri (quasi 7 milioni) lo Stato tedesco troppo spesso risulta ormai più ingombrante che utile. Quindi occorre snellirlo, togliere le ragnatele, segare i rami secchi, aumentarne l’efficienza, risollevare la fiducia dei cittadini. Altrimenti si rischia di spellare la popolazione per ingrassare un colossale rapace. In questi giorni è stato calcolato dal Bund der Steuerzahler (Federcontribuenti) che per più di metà dell’anno, fino al 14 luglio, i tedeschi hanno lavorato soltanto per pagare tasse e contributi. Quest’anno, poi, i tedeschi sono stati spremuti molto più del solito e l’obolo collettivo si è allungato di sei giorni rispetto al 2008. Ben venga allora il nuovo colpo di acceleratore nella riforma degli enti locali che entro la fine di quest’anno porterà all’abolizione di circa 880 piccoli comuni nella regione (Land) della Sassonia-Anhalt sull’Elba nell’est del paese. A Magdeburgo, capoluogo del Land riformatore, già si prepara la stampa della nuova mappa regionale a bassa intensità comunale. « un altro passo nel processo di riforma del settore rilanciato alla metà degli anni Ottanta con la decisione radicale di accorpare tutti i comuni del Nordreno-Westfalia con meno di cinquemila abitanti – spiega a Libero lo studioso Uwe Lübking dell’Unione dei comuni tedeschi (Deutsche Städte und Gemeindebund) – Ne sono rimasti solamente 396 in una regione che conta circa 17 milioni di abitanti». Risultato: forti economie di spesa, razionalizzazione della burocrazia locale, incremento di produttività dei servizi pubblici, sforbiciata implacabile di poltrone e poltroncine per sindaci, assessori e consiglieri comunali. Anche la casta periferica ha dovuto pagare il conto. Poi, però, la riforma ha segnato il passo. Nella conservatrice Baviera, ad esempio, vi sono tuttora 2.056 comuni per 12,5 milioni di abitanti. E pochi osano protestare contro gli sprechi o chiedere addirittura la fusione dei comuni di minore rilievo demografico. Egoismi campanilistici e pregiudizi secolari frenano gli innovatori. accaduto così che, dopo la caduta del Muro, un referendum popolare ha respinto nel 1996 la proposta di accorpare in un unico Land la città -Stato di Berlino e la regione circostante del Brandeburgo. Se il progetto fosse stato approvato, i Länder che formano la Germania Federale sarebbero 15 anziché 16. In compenso, al forte aumento della popolazione nella Germania riunificata per effetto della ”liberazione” dei tedeschi dell’est, ha fatto riscontro una netta diminuzione dei deputati del Bundestag (da 662 nel 1990 agli attuali 611). Il micidiale colpo di rasoio nella Sassonia-Anhalt riaccende il motore della riforma degli enti locali. «Dopo un aspro dibattito, la soppressione di oltre 800 comuni è stata ratificata dalla Corte costituzionale del Land direttamente interessato - fa notare Uwe Lübking - Tuttavia c’è ancora parecchio da sveltire. In Germania rimangono pur sempre più di dodicimila comuni». La legge di riforma nella Sasonia-Anhalt impone che i comuni aboliti vengano declassati a semplici rioni di nuove entità comunali con almeno diecimila abitanti. Sarà conservato il nome del comune più grande o più antico. La prossima tappa dei ”tagliatori di comuni” è già in programma all’ovest, in Renania Palatinato. Dall’Elba al Reno.