Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  luglio 15 Mercoledì calendario

AGNELLI E LE «MADAME X E Y» ECCO IL DOCUMENTO SULL’EREDITA’


Il patto del 2004 con cui Margherita e Marella «rinunciarono a ogni pretesa»

TORINO – Sono sette pagine, dodici arti­coli (e due omissis) di un documento riserva­tissimo. A Ginevra la sera del 18 febbraio 2004 Margherita Agnelli de Pahlen e la ma­dre Marella Agnelli Caracciolo firmano quei fogli davanti al notaio Etienne Jeandin. l’ac­cordo, raggiunto dopo una brusca rottura e dodici mesi di negoziato, per la ripartizione dell’eredità miliardaria di Giovanni Agnelli, scomparso da un anno. il documento chia­ve, tuttora «vigente», che stabilisce a chi spet­ta cosa e regola i rapporti tra madre (ha dirit­to a una rendita mensile) e figlia (paga la ren­dita). Marella, per esempio, a garanzia della «paga» mensile ha in pegno i quadri di Mar­gherita: se il denaro non arriva, li vende. Quanti soldi? Qui c’è l’omissis, cioè una can­cellatura a pennarello di 2 centimetri. La cifra dovrebbe essere 770.000 euro al mese, cioè 9,2 milioni di euro all’anno, corrispettivo, co­me vedremo, dell’usufrutto. Fondamentale uno specifico articolo di rinuncia ad avere «alcuna pretesa» su «eventuali donazioni» fatte da Gianni Agnelli a «beneficiari ... chiun­que essi siano». Ma quando madre e figlia quella sera tornano nelle rispettive residenze svizzere, hanno appena delineato, firmando l’«Accord Transactionnel», anche il futuro del gruppo Fiat, spianando la strada a John Elkann, come voleva l’Avvocato. Il Lingotto in quel momento è in uno dei momenti più difficili della sua storia.

Madame X e madame Y
Il contratto madre-figlia, in francese, vie­ne depositato in un unico esemplare (a testa) presso il rispettivo fiduciario e «senza possi­bilità di trarne copia». Nel testo le due «mada­me » vengono indicate come «Mme X» (Ma­rella) e «Mme Y» (Margherita). La copia qui riprodotta è identica all’originale, tranne un paio di cancellature, ed è stata utilizzata dai legali della moglie dell’Avvocato nel ricorso in Cassazione (perso) per spostare la causa da Torino alla Svizzera. Margherita oggi chie­de la nullità degli accordi di Ginevra con la madre. E da altre carte svizzere emerge il te­sto di una misteriosa intesa (nella foto sopra un particolare del documento) tra due fonda­zioni, Universal Art e International Art, che dovrebbero essere i veicoli utilizzati da Mar­gherita e Marella per regolare una parte dei loro affari.

Ecco il contenuto dell’Accord Transaction­nel del 18 febbraio 2004.


Il convento a Margherita
L’articolo 1 dice che Marella (sostituiamo X e Y con i nomi di battesimo) «accetta e farà in modo che Margherita, o qualsiasi entità che ella designerà, riceva ... in piena proprie­tà gli attivi menzionati nell’allegato 1; in nu­da proprietà gli attivi negli allegati 2 e 3, riser­vandosi Marella l’usufrutto vitalizio, senza re­strizioni, su tali attivi». Si tratta, sostanzial­mente, della parte preponderante del patri­monio di famiglia cioè le varie residenze (Vil­la Frescot, il palazzo di Roma davanti al Quiri­nale, la casa di Villar Perosa e vari altri immo­bili), oltre a società off-shore, titoli azionari e un’immensa collezione di quadri, sculture e oggetti d’arte di grande valore. Quanto? Non si indicano cifre, ma Jean Patry, ex avvocato di Margherita, ha parlato di 1,1 miliardi com­plessivi.

Dagli allegati spunta anche il con­vento di Alziprato, in Corsica, una costruzio­ne del XVI secolo, casa di vacanze degli Agnel­li, passato da Marella a Margherita.

Il fisco più appropriato
L’articolo 2 stabilisce che Margherita «ce­de e trasferisce» a Marella gli attivi dell’allega­to 4. E qui è regolato, probabilmente, il transi­to da figlia a madre (che poi donerà al nipote John Elkann) della quota della Dicembre, la cassaforte del gruppo Exor-Fiat. L’articolo 3 è breve e sofisticato: «Gli attivi ... sa­ranno trasferiti secondo le modalità fiscalmente più ap­propriate ». Al quarto articolo «Margherita riconosce ... di aver ricevuto sin d’ora l’inte­gralità di quanto le potrebbe spettare nella successione del­la madre e sarà integralmente soddisfatta dei propri diritti». Cioè si chiude la partita eredi­taria tra madre e figlia.

La rendita mensile
«Finché Marella sarà in vi­ta – recita l’articolo 6 – Mar­gherita si impegna a versare ... irrevocabilmente, senza giu­stificazioni, obiezioni ... un importo netto di (omissis) tut­ti i mesi a (omissis) (la Socie­tà) ». Sono i 770 mila euro e la madre designa una società ap­posita per incassare la mensili­tà. Margherita poi si impegna a «sottoporre a pegno» a favo­re di Marella un lungo elenco di preziosissimi quadri di cui ha la nuda proprietà ma che sono in usufrutto alla madre. E Marella «s’impegna a non spogliarsi di tutti o parte dei suddetti quadri ... salvo il ca­so che l’importo della rendita ... non sia stato pagato». In questa ipotesi Marella può vendere i quadri per «coprire il montante del­la rendita rimasto insoluto».

Accordo tombale?
Pensando alla guerra giudiziaria in corso, l’articolo 8 è centrale: «... Margherita e Marel­la riconoscono di non avere più alcun diritto, direttamente o indirettamente, nella succes­sione del Signor X (Giovanni Agnelli, ndr), e di non avere da elevare alcuna pretesa per qualsiasi motivo l’una verso l’altra né nei con­fronti di chiunque, direttamente o in qualsia­si altra maniera». Poi il capitolo donazioni.

Intoccabili donazioni
«Marella e Margherita riconoscono in tal modo che eventuali donazioni fatte ... da Gio­vanni Agnelli, quali che ne siano il tempo, il luogo o i beneficiari, soggette o meno a conte­stazione ... e pur se abbiano ecceduto la quo­ta disponibile, non debbono formare oggetto di alcuna azione o pretesa segnatamente per nullità, indennizzo, restituzione, riduzione, collazione. Marella e Margherita rinunciano irrevocabilmente ad elevare qualsiasi pretesa a riguardo dei beneficiari di tali donazioni, chiunque essi siano».