Valentina Tubino corriere 17 luglio 2009, 17 luglio 2009
Lo svizzero Xavier Rosset, dopo 300 giorni di solitudine a Tofua, isolotto di 64 chilometri quadrati nel Pacifico, è tornato casa
Lo svizzero Xavier Rosset, dopo 300 giorni di solitudine a Tofua, isolotto di 64 chilometri quadrati nel Pacifico, è tornato casa. Partito con un equipaggiamento essenziale, che comprendeva coltellino svizzero, machete e videocamera con batteria a ricarica solare, ha documentato ogni tappa della sua avventura sul suo blog ufficiale, grazie agli aggiornamenti video inviati periodicamente via telefono satellitare (anche questo compreso nell’attrezzatura in dotazione). Nelle prime settimane si è costruito un riparo e si è nutrito prevalentemente di frutta. Dopo due mesi di isolamento, e 18 chili in meno, è stato costretto a contattare il suo medico per una serie di infezioni che rischiavano di compromettere irreparabilmente la sua salute. Dopo sei mesi è stato in grado di costruire una trappola per i maiali selvatici, che gli ha garantito una dieta più equilibrata. Nella trappola è finita anche una maialina battezzata Piggy: «Non avrei potuto mangiarla perchè non c’era abbastanza carne, così l’ho tenuta con me. Era proprio come un cane, è stata una buona amica, anche se non le parlavo come faceva Tom Hanks con la palla (Wilson) in Castaway».