Danilo Taino, Corriere della sera 10/7/2009, 10 luglio 2009
Roberto Norrito, 59 anni. Originario di Agrigento ma residente a Roma, impiegato di banca, omosessuale, «perbene, tranquillo, riservato», viveva solo e quasi ogni sera, da vent’anni, mangiava trippa e bucatini nella trattoria sotto casa
Roberto Norrito, 59 anni. Originario di Agrigento ma residente a Roma, impiegato di banca, omosessuale, «perbene, tranquillo, riservato», viveva solo e quasi ogni sera, da vent’anni, mangiava trippa e bucatini nella trattoria sotto casa. Spesso nel suo appartamento riceveva dei giovanotti, «di solito stranieri, a volte con facce poco raccomandabili», che ogni volta presentava ai vicini dicendo «è mio nipote». Giorni fa fece entrare in casa qualcuno che gli fracassò il cranio con un tronco di legno preso dal camino, poi gli rubò il cellulare e il portafogli, e infine lo lasciò in bagno, indosso slip e canottiera, in una pozza di sangue. Serata di lunedì 13 luglio in un appartamento al terzo piano in via Taranto, zona San Giovanni, a Roma.