Maria Luisa Agnese La Stampa.it 11/7/09, 15 luglio 2009
Il vice ministro delle Infrastrutture Roberto Castelli, durante l’inaugurazione del polo della cinematografia lombarda, a Milano, ha detto che non ne può più degli attori che parlano in romanesco
Il vice ministro delle Infrastrutture Roberto Castelli, durante l’inaugurazione del polo della cinematografia lombarda, a Milano, ha detto che non ne può più degli attori che parlano in romanesco. «Che sia un bergamasco, che sia un altoatesino o un tedesco, comunque parlano tutti in romanesco. una cosa insopportabile. Dà fastidio, non tanto per una questione localistica o campanilistica, ma è chiaro che il linguaggio è parte essenziale dei personaggi». Castelli ha fatto l’esempio della fiction su Papa Giovanni XXIII «che era un bergamasco verace. Sentirlo parlare con accento romanesco è sbagliato storicamente. Dà fastidio da un punto di vista culturale»