Gian Antonio Orighi, Panorama, 16 luglio 2009, 16 luglio 2009
Il federalismo televisivo dopo quello fiscale? Se l’esempio è la Spagna, c’è da aspettarselo. In un paese in cui ci sono solo due reti statali (Tve-1 e La2) le emittenti pubbliche delle ”comunidades autonomas”, formidabile arma propagandistica dei governi regionali che le controllano, sono già 26 e costano ai contribuenti la bellezza di 3 miliardi di euro
Il federalismo televisivo dopo quello fiscale? Se l’esempio è la Spagna, c’è da aspettarselo. In un paese in cui ci sono solo due reti statali (Tve-1 e La2) le emittenti pubbliche delle ”comunidades autonomas”, formidabile arma propagandistica dei governi regionali che le controllano, sono già 26 e costano ai contribuenti la bellezza di 3 miliardi di euro. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le lingue: dalle notizie 24 ore al giorni in valenziano alla rete musicale in basco. E tutte hanno il loro tg, la vera ragione della loro esistenza. Le più ascoltate sono TeleMadrid, agit-prop popolare, l’andalusa Canal Sur, smaccatamente socialista, e Tv3, principale veicolo dell’indipendentismo catalano.