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 2009  luglio 14 Martedì calendario

«Da bocciato vi dico che nella vita c’è di peggio»- Niccolò Ammaniti, possibile che lei, uno dei maggiori scrittori italiani, sia stato rimandato addirittura in italiano? «E come no? Addirittura tre volte

«Da bocciato vi dico che nella vita c’è di peggio»- Niccolò Ammaniti, possibile che lei, uno dei maggiori scrittori italiani, sia stato rimandato addirittura in italiano? «E come no? Addirittura tre volte. Per la verità un anno sono stato anche bocciato, in quarto ginnasio». Dunque si può vincere il «Premio Strega» (lei l’ha fatto nel 2007) anche andando così così a scuola? «E’ possibile, evidentemente. Essere bocciati, comunque, è sempre un trauma, sia chiaro. Ed essere rimandati o dover sanare i debiti, come ora, durante l’estate non è piacevole. Ma quello che vorrei dire a chi sta vivendo queste esperienze, è di riflettere, incassare il colpo, ma poi ripartire. Nell’economia della vita perdere un anno non è niente, anche se ora sembra un duro colpo». E come si fa a ripartire? «Bisogna avere delle grandi passioni e fare leva su quelle. valorizzare il positivo che è in noi. La scuola, a volte, tende a uniformare la formazione: uno può non avere grande predisposizione per certe materie ma essere perfetto in altre, o non avere affatto attitudine per lo studio, ma averne per altri ambiti, manuali, sportivi. Insomma non piangiamoci addosso se siamo stati bocciati: ricominciamo puntando su ciò che sappiamo fare e che ci piace. Il resto viene (o può venire) da sé». A patto che comunque si studi. «Ovviamente, ma questo può avvenire anche in modo non convenzionale. Io non andavo bene in italiano a scuola, ma leggevo molto e avevo una grande passione per i pesci. Il mio primo romanzo è venuto fuori da questi due interessi, si intitolava ”Branchie”».