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 2009  luglio 14 Martedì calendario

ALL’ASTA IL FARO DI VIRGINIA WOOLF


D’accordo, non potrà costruire neppure una capanna tra le dune e dovrà permettere libero accesso ai bagnanti. Ma l’ostinato acquirente che ieri mattina a Londra ha rilanciato fino a offrire 80 mila sterline (92 mila euro) per il lotto numero 33 battuto a Portman Square si è aggiudicato la vista sul faro più famoso della letteratura. La spiaggia di Upton Towans, 76 acri di sabbia dorata sul lembo estremo della Cornovaglia, si affaccia sui cavalloni dell’Atlantico prediletti dai surfisti e sull’isoletta di Godrevy, lo scoglio sovrastato dalla torre del 1859 immortalata nel celebre romanzo di Virginia Woolf, «Gita al Faro». La casa d’aste Colliers Cre aveva ricevuto diverse proposte dalla Russia e dagli Stati Uniti. In cinque hanno partecipato al bando e alla fine l’ha spuntata un inglese: l’ispirazione paesaggistica della scrittrice icona del Novecento britannico resterà patrimonio nazionale.
«Spero che il nuovo padrone ami questa terra quanto l’ho amata io, il mare superbo, la luce sorprendente, l’atmosfera magica del faro», confessa alla Bbc Dennis Arbon, l’antico proprietario che alcuni anni fa donò Upton Towans al Hall for Cornwall Theatre, il maggior teatro regionale, perché costituisse un fondo d’emergenza cui attingere in tempi difficili. Quando è esplosa la crisi il direttore Tim Brinkman ha deciso suo malgrado di vendere: « meraviglioso che qualcosa, già fonte d’ispirazione per la letteratura, aiuti un teatro a vivere e a realizzare produzioni future. Voglio credere che Virginia Woolf darebbe la sua benedizione a questa staffetta ideale di creatività».
Il faro in realtà non è lo stesso descritto nel romanzo del 1927, ambientato invece nelle Ebridi, al largo della Scozia occidentale. Ma è alla piccola isola sulla costa della Cornovaglia, dove trascorreva le vacanze da bambina, che la scrittrice pensava lavorando al più evocativo e joyciano dei suoi libri, quello che insieme a «La signora Dalloway» adotta lo stile definito del flusso di coscienza. «Mi piace immaginare che il cambio di proprietario compia il destino di questo spazio-simbolo di Virginia Woolf. La vendita della proprietà, la perdita è ciò che dà veramente valore al luogo», nota Carola Susani, autrice del saggio su «Gita al Faro» pubblicato da Minimum Fax in appendice a «Diario di una scrittrice», il volume edito originariamente dal marito Leonard nel 1953, otto anni dopo il suicidio della Woolf nel fiume Ouse.
La spiaggia di Upton Towans circondata dai chioschi e dalla spianata sabbiosa che i campeggiatori chiamano «the site», il sito, non assomiglia molto alla brughiera lambita dalle onde oceaniche su cui giocavano la piccola Virginia e la sorella Vanessa alla fine dell’Ottocento, quando la famiglia affittava Talland House, nella vicina località balneare di St Ives. Il faro di Godrevy che la futura scrittrice scorgeva dalla finestra è un’immagine cristallizzata nel ricordo come le lunghe estati infantili narrate nel saggio di Marion Dell, «Virginia Woolf and Vanessa Bell: Remembering St Ives», le onde e le scogliere dove le due sorelle sarebbero tornate in visita dopo la morte dei genitori. Una specie d’opera d’arte concettuale, insiste la Susani: «Uno dei momenti sommi di ”Gita al Faro” è il capitolo che descrive la trasformazione della villa dei Ramsay abbandonata in balia delle tarme, della natura. Il non più tuo spinge al massimo la potenza evocativa, solo attraverso la nostalgia si raggiunge l’essenza di un luogo, incorrotto, perfetto, mentale, un momento sospeso sottratto al mondo esterno e alla morte». E tanti auguri al nuovo proprietario.
«Stabilire il prezzo di una spiaggia è impossibile» osservava alla vigilia dell’asta l’agente della Colliers CRE, Richard Argles, rispondendo a chi domandava previsioni sull’incasso. Quella di Upton Towans, bagnata dall’Atlantico e dal fiume Red River (per le miniere di stagno che fino al 1990 lo tingevano di rosso), vale ora 80 mila sterline e la memoria di Virginia Woolf. I villeggianti inglesi che nelle prossime settimane parcheggeranno qui intorno centinaia di camper sono avvertiti: la vista sul faro più famoso della letteratura appartiene a tutti, la spiaggia no.Veli Rat - Croazia
Costruito nel 1849 sull’isola di Dugi Otok, il faro, fra baie e pinete, offre uno dei paesaggi più belli dell’Adriatico. Non ci si può dormire dentro.