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 2009  luglio 14 Martedì calendario

Secondo uno studio della britannica Keele University, dire parolacce aiuta a ridurre il dolore. Richard Stephens, a capo dell’insolita ricerca, ha tratto spunto da una vicenda personale: una martellata sul dito mentre era intento a costruire una casetta nel proprio giardino

Secondo uno studio della britannica Keele University, dire parolacce aiuta a ridurre il dolore. Richard Stephens, a capo dell’insolita ricerca, ha tratto spunto da una vicenda personale: una martellata sul dito mentre era intento a costruire una casetta nel proprio giardino. Imprecare, dedusse al momento dell’incidente, lo aveva aiutato a superare la sofferenza o così gli era parso. Da qui l’idea di arruolare 64 volontari e sottoporli a una prova di dolore: immergere la mano in un secchio di acqua ghiacciata, e tenerla lì a bagno il più a lungo possibile. La prova andava ripetuta due volte, la prima pronunciando parole comuni, la seconda lasciandosi andare a qualsiasi oscenità. Nel primo caso gli studenti arruolati sono riusciti a tenera la mano a mollo 1 minuto e 15 secondi in media, nel secondo l’hanno tenuta immersa circa due minuti (la sopportazione del dolore, grazie alle parolacce, è quindi aumentata di circa il 50%).