Federico Rampini, la Repubblica 11/07/2009, 11 luglio 2009
Pazienza. Tenacia. Costanza. Quasi mancano le parole per descrivere il comportamento dell´American International Group (Aig)
Pazienza. Tenacia. Costanza. Quasi mancano le parole per descrivere il comportamento dell´American International Group (Aig). Dopo avere costruito una delle più rovinose macchine speculative della storia – una montagna di credit default swap che hanno rischiato di travolgere l´intera finanza mondiale – ; dopo avere sfiorato un crac che avrebbe rovinato milioni di pensionati; dopo avere inghiottito 170 miliardi di dollari di aiuti statali, il vertice dell´Aig è deciso a rilanciare questo colosso assicurativo. Cominciando col ricostruire uno dei suoi tratti fondamentali: i superstipendi dei manager. Ci aveva già provato qualche mese fa. Ma proprio mentre si accingeva ad autoelargirsi 165 milioni di "premi-fedeltà", il management si era scontrato con una barriera di ostacoli: proteste dei giornali, obiezioni del Congresso, veti del Tesoro e dello stesso Obama. Ci vuol altro per scoraggiare una dirigenza aziendale con quella tempra. Sono tornati all´attacco. In 40 top manager vogliono potersi distribuire un acconto di 9,6 milioni: maledetti e subito. Se non ottengono il nulla osta non si scoraggeranno. Possono sempre imitare le banche, assoldando lobbisti perché difendano la loro causa al Congresso. Lobbisti pagati dai contribuenti, naturalmente, visto che Aig è ormai per l´80% proprietà dello Stato.