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 2009  luglio 11 Sabato calendario

I MIGLIORI HOTEL DEL MONDO (VOCE ARANCIO)

Ventimila euro per una suite, bagni allo champagne e, invece del taxi, l’elicottero. Il lusso non ha prezzo. Voce Arancio vi conduce in un viaggio tra i cinque stelle più famosi del mondo.



La rivista americana Forbes ha eletto il Villa D’Este di Cernobbio (Como) miglior hotel al mondo. «Ha tutto: luogo facilmente raggiungibile, panorama, architettura, bellezza, servizio, decorazione di interni, storia, spa, e persino il bel tempo».

 la prima volta che una struttura italiana si classifica al primo posto.

«Il riconoscimento di Forbes mi rende orgoglioso e felice. In tempi dove il concetto di lusso sembra essere affidato alle catene alberghiere, ancora una volta Villa d’Este nella sua unicità riafferma i valori di identità, tradizione e innovazione» (Jean-Marc Droulers, amministratore delegato di Villa d’Este).

Quando è ospite a Villa D’Este, George Clooney adora bere il Valpolicella, mangiare spaghetti al basilico e prosciutto e melone.

Sono stati a Villa d’Este: Re Leopoldo del Belgio, Vittorio Emanuele, Beatrice d’Olanda, Sonia di Norvegia, il Principe Ranieri di Monaco, la Regina Rania di Giordania, Josephine Baker, Liz Taylor, Rita Hayworth, Clark Gable, Greta Garbo, Frank Sinatra, Madonna, Mick Jagger, Woody Allen, Sylvester Stallone, Mel Gibson, Sharon Stone, Robert De Niro, Bill Gates e tanti altri.

Il calciatore Totò Schillaci conobbe la sua compagna in una festa a Villa d’Este. Lei pensò fosse un maggiordomo.

Le camere vanno dai 570 euro di una doppia in bassa stagione fino a 3000 euro di una suite in alta stagione. La Cardinal Suite, la suite più prestigiosa con terrazzo vista lago, viene quotata in base al periodo in cui viene richiesta.

«La crisi il lusso la sta sentendo, eccome. Essendo storicamente legati al mercato americano (rappresenta all’incirca il 70% dei clienti, ndr), abbiamo avuto una contrazione degli ospiti all’incirca del 20%. Abbiamo però più europei, quest’anno. La nostra clientela non è in difficoltà economica. E’ che nel lusso conta molto il discorso psicologico. Nel momento in cui c’è una crisi a livello globale, il cliente di lusso sta più attento a mostrarsi per una questione di immagine, di riservatezza», dice a Voce Arancio Antonella Chiesa, director of pubblic relations di Villa D’Este.

La Villa d’Este è una Spa, la cui maggioranza fa capo alla famiglia brianzola Fontana (quella dei bulloni). Il bilancio 2006, in crescita rispetto al 2005, presentò una redditività netta del 14% su un fatturato di oltre 39 milioni di euro. Nel 2007 registrò un utile di 8 milioni di euro. Nello stesso anno girò voce che il sultano del Brunei, Haji Hassan al-Bolkiah Muizzadin Waddaulah, avesse offerto 280 milioni di euro per acquistarne la proprietà.

Nel 2007 il Villa d’Este dovette risarcire a Enrico Bertolino 92 mila euro. Il comico, nel 2000, inciampò in una catenella male illuminata, cascò per terra, si fratturò i gomiti e sentì dire da una macchina che s’era fermata per guardare: « drogato, vai».

In Italia ci sono 254 alberghi a 5 stelle per un totale di 22.570 camere.

Alcuni degli standard qualitativi di un hotel 5 stelle: servizio di ricevimento e trasporto interno dei bagagli 24 ore su 24, servizio in camera, divise per il personale, aria condizionata, un ascensore di servizio e uno per i clienti, disponibilità di suites, ingresso protetto da pensilina e ingresso separato per i bagagli. In tutte le camere: cassetta di sicurezza, frigo-bar, pulizia e cambio biancheria tutti i giorni, riassetto pomeridiano, accessori da bagno, il necessario per scrivere e per pulire le scarpe, servizio di lavatura e stiratura, specchio, ripiano per bagagli, angolo soggiorno, poltroncina, televisore a colori con antenna satellitare, radio o filodiffusione, telefono e insonorizzazione.

Gli alberghi 5 stelle Lusso devono essere in possesso di ulteriori standard qualitativi come, ad esempio, boutique, parrucchiere, sala mostre, baby sitting, palestra, night club, solarium, spa, bancomat, etc…

La Leading Hotels in The World rappresenta più di 450 hotel di lusso, per un totale di 84.000 camere in 80 paesi. Per diventarne membro è previsto un lungo iter di selezione e severe ispezioni annuali.

«Controllano anche se il personale sorride e il loro modo di rispondere al telefono» (Roberto Wirth, proprietario e direttore dell’Hassler di Roma).

Dopo il Villa d’Este, si sono classificati il Peninsula di Bangkok, il Landmark Mandarin Oriental di Hong Kong, il Four Seasons George V di Parigi e il Burj Al Arab di Dubai.

Arrivare in elicottero dall’aeroporto di Bangok al Peninsula Hotel (15 minuti di volo) costa 1.250 dollari (900 euro) a tratta.

Al Landmark Mandarin Oriental di Hong Kong si può fare il bagno in camera allo champagne. Costo 3.100 euro.

Il Four Season George V di Parigi ha un ”flower art director”, Jeff Leatham: con un budget di 1 milione di dollari all’anno allestisce tutto l’hotel con i 9000 fiori che arrivano ogni settimana dall’Olanda.

Il Burj Al Arab (La Torre degli Arabi) è l’hotel più alto al mondo: 321 metri. Più della Torre Eiffel. A forma di grande vela in vetro e teflon, sorge su un’isola artificiale. Ha 7 stelle, 28 piani (ognuno con un suo ufficio di ricevimento), 1.070 dipendenti, 2.476 linee telefoniche e un ristorante costruito 40 metri sotto il livello del mare. La Presidential (667 m²) e la Royal Suite (780 m²) hanno ascensore privato, maggiordomo personale, letti rotanti, cinema privato, rubinetti e posaceneri in oro, jacuzzi con rose fresche sul bordo, in bagno specchi che non si appannano, vestaglia di seta e 30 tipi di pantofole. Costo: tra 7 mila e 10 mila euro a notte, pasti esclusi. Una particolarità: nelle toilette comuni un inserviente accompagna il cliente, gli apre la porta del bagno e all’uscita lo ringrazia.

Esiste un altro hotel, l’unico certificato, a 7 stelle: è il ”Town House Galleria” di Milano. «Le cinque stelle non sono più in grado di rispondere alle richieste di lusso. Bisogna offrire dettagli unici, garantire servizi esclusivi, permettere al cliente di scegliere» (Alessandro Rosso, proprietario del gruppo Town House). I prezzi vanno dai 1.500 ai 4.500 euro a notte.

Per gli Europei del 2004 in Portogallo gli azzurri spesero 1 milione di euro per alloggiare al Pestana Palace, uno degli hotel più lussuosi del paese.

Per Forbes gli stati con il maggior numero di hotel di lusso sono:
1. Stati Uniti (112 hotel, tra cui il Bellagio e il Mandalay Bay di Las Vegas, il Mandarin Oriental e il St. Regis di New York, il Beverly Hills Hotel e il Bel-Air di Los Angeles).
2. Italia (30 hotel tra cui il Grand Hotel Quisisana di Capri, il Villa San Michele di Fiesole, il Principe di Savoia e l’ Hotel Bulgari di Milano; l’ Hotel Splendido di Portofino; le Sirenuse di Positano, Palazzo Sasso a Ravello, l’ Hotel De Russie e il St. Regis Grand Hotel di Roma; il Danieli e il Gritti Palace di Venezia).
3. Inghilterra (21 hotel, tra cui il Claridge’s e il Dorchester di Londra).
4. Francia (19 hotel, tra cui il Grand Hotel du Cap-Ferrat, l’Hotel de la Cité di Carcassonne, l’Hotel d’Europe di Avignone - dove sono stati Napoleone e Jackie Kennedy - e l’Hotel Hermitage di Monaco).

Tra le mura dell’hotel Eden di Roma, Yvonne Scio’ fu aggredita a calci e pugni da Naomi Campbell.

George Shultz,allora segretario di stato di Ronald Reagan in visita all’Hotel de Crillon di Parigi, insieme al suo staff rubò una bella quantità di asciugamani monogrammati.

Il Ritz-Carlton Moscow, primo 5 stelle di Mosca inaugurato nel 2007, è costato 325 milioni di euro. L’addestramento del personale, selezionato da psicologi, ha richiesto più di un anno. Nello staff anche il sommelier della vodka. Nel menu della colazione c’è lo "Zar’s breakfast": blinis con caviale beluga, omelette con il manzo giapponese Kobe, tartufi e parmigiano, fois gras con mele caramellate, il tutto innaffiato da una bottiglia di champagne Crystal (costo: 700 dollari, 530 euro). Costo della suite presidenziale: 15 mila euro a notte, colazione esclusa. Ci sono appena stati Barack e Michelle Obama.

Secondo il mensile newyorkese Travel and Leisure, il miglior hotel al mondo è il Singita Sabi Sand, game lodge (sistemazioni di lusso e osservazione diretta degli animali) a sud del Parco Nazionale di Kruger (Sud Africa). Tra le attività proposte: bagni di fango, osservazione delle stelle e ricerca di animali selvatici. Una doppia parte dai 1.450 euro.

Il primo hotel italiano classificato da Travel and Leisure è l’Hassler di Roma. Centocinquanta dipendenti per 95 camere, arredate ognuna in modo diverso. La Suite "Penthouse" ha una terrazza privata (150 m²) da cui si vede tutta Roma, mentre la Suite "Trinità dei Monti" ha piccole sfere di cristallo Swarovski incastonate nel soffitto.

«La crisi ha colpito anche questo settore, ma bisogna sottolineare che c’è una piccola fascia di ”big spender” che non bada assolutamente a spese. Noi attualmente vendiamo più suite che camere standard. […] C’è stata una visibile contrazione della clientela americana, ma l’aumento dei russi e degli arabi è davvero considerevole» (Roberto Wirth, proprietario e direttore dell’Hassler al Sole24Ore).

Panorama confermato a Voce Arancio anche dal Presidente di Confturismo e Federalberghi, Bernabò Bocca. «La crisi c’è ed è forte. Ed anche gli alberghi di lusso la stanno avvertendo, in quanto la recessione mondiale sta investendo l’intera popolazione del pianeta, senza distinzione di livelli economici o nazionalità. Come ne uscirà l’Italia? Non per partito preso, ma riteniamo che il nostro Paese ne uscirà meglio di tanti altri, in quanto è in momenti come questi che la differenza la fa l’offerta ed in quanto a ciò l’Italia dispone di tutte le forme di offerta turistica possibile ed immaginabile: dal mare ai monti, dall’arte all’archeologia, dall’enogastronomia al folclore, dalle tradizioni popolari alle terme, dal lago alla collina».

Le oltre 300 agenzie di Virtuoso, network specializzato in viaggi di lusso, hanno un giro d’affari di 5,1 miliardi di dollari.

Ai primi posti della classifica Condè Nast Traveller 2009 ci sono due resorts della catena Aman: l’Aman At Summer Palace di Pechino (Cina) e l’Aman New Delhi, in India.

«Ci sentiamo onorati di questo riconoscimento. Aman non significa semplicemente ”resort”, ma è un vero e proprio modo di vivere. Il nostro staff si prendere cura dei nostri ospiti e li fa sentire come a casa», ha dichiarato a Voce Arancio Anjali Nihalchand, Media Communications Manager di Amanresorts. «Il turismo e specialmente la sfera del lusso ha ricevuto un brutto colpo. Stiamo però aprendo nuovi resorts, Amantaka aprirà a Luang Prabang in luglio, Amangiri in Utah ad ottobre. Queste nuove destinazioni mantengono vivo l’interesse dei nostri clienti più affezionati, che scoprono così posti nuovi, e a noi permette di esplorare mercati non ancora sfruttati, creando una nuova ondata di potenziali ”Aman-dipendenti”».

La catena Aman ha 23 resort sparsi in 14 paesi diversi. Più o meno il 30% della loro clientela viene dagli Stati Uniti, il 30% dall’Asia e il 30% dall’Europa.

In passato alcuni degli edifici dell’Aman at Summer Palace di Pechino furono utilizzati dagli ospiti dell’Imperatrice Dowager Cixi. Il costo delle camere va dai 395.00 euro ai 2.720 euro circa.

L’Aman New Delhi mette a disposizione dei suoi ospiti alcune auto anni ”40 appartenute all’ambasciatore britannico in India.

Le ottantatre ville dell’Anantara Phuket resort (Thailandia) sono costruite intorno ad una laguna artificiale e hanno tutte una piscina privata (dai 33 ai 50 m²).

L’Atlantis the Palm di Dubai ha 1.539 camere, 3500 dipendenti, 550 chef per 17 ristoranti e 1000 sedie a sdraio. Per la cerimonia di inaugurazione, nel 2008, sono stati spesi 22 milioni di dollari. Duemila gli ospiti tra cui Janet Jackson, Robert De Niro, Oprah Winfrey, Denzel Washington, Charlize Theron, Lindsay Lohan, Kylie Minogue e il principe di Dubai. Un milione di fuochi d’artificio (dieci volte quelli delle Olimpiadi di Pechino) sono stati sparati dalla Grucci di New York, la stessa società che si è occupata degli spettacoli pirotecnici dei giochi olimpici di Atene (2004) e del giuramento di alcuni presidenti americani. Per 18.500 euro a notte la Bridge Suite offre una vista diretta sull’acquario (65.000 pesci, tra cui razze, squali e delfini fatti arrivare dalle Isole Salomone del Pacifico meridionale) e mobili in foglie d’oro.

Nelle prime dieci strutture classificate da Condè Nast Traveller come le migliori al mondo ci sono il Borgo San Pietro di Cortona (6°) e il Castiglion del Bosco in Val D’Orcia (8°).

Il Castiglion del Bosco, di proprietà di Massimo Ferragamo, occupa una tenuta cinque volte più estesa di Central Park. Dei 1.800 ettari 50 sono dedicati alla produzione del Brunello di Montalcino. Il soggiorno in hotel è riservato a soli 120 soci, che, per 4 settimane all’anno, possono alloggiare in una delle 20 ville dell’antico borgo medievale, tutte con piscina privata. Altri ospiti sono ammessi, ma solo in numero ridottissimo e solo nelle suites. La Presidential Suite in bassa stagione costa 2.750 euro.

Le 230 stanze dell’hotel CitizenM (Mobile) di Schiphol (Amsterdam) sono state allestite pensando alle cabine degli yachts. Prodotte in serie, sono tutte di 14 metri quadrati. E’ possibile personalizzare la propria camera grazie al Philips Moodpad, una sorta di telecomando che permette di regolare temperatura, musica e luci. Una volta memorizzati i dati, la card li attiverà automaticamente al successivo soggiorno in hotel. I prezzi partono da 69 euro a notte.

Il Southern Ocean Lodge, aperto nel 2008 a Kangaroo Island (Australia), poggia su una piattaforma di legno che si affaccia direttamente sull’oceano. L’Osprey Pavillion (120 m²) ha una pianta circolare che permette di godere del panorama a 180°. Ha caminetto, pavimento in legno riciclato, terrazza con piscina privata e idromassaggio, bagno scolpito e doccia doppia. Costo: 900 euro a notte. Ci sono stati anche Nicole Kidman e Keith Urban.

Per l’ ultima ristrutturazione del Four Seasons George V di Parigi sono stati spesi 510.000 dollari a stanza, cioè 585.466,64 euro. Il restauro del Excelsior di Roma è costato 7 milioni di dollari, quello del Fontainebleau di Miami un miliardo di dollari, quella del Plaza di New York 400 milioni di dollari.

Il 18 novembre 2000 Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas si sono sposati al Plaza di New York. Oltre 1000 dollari a notte per pernottare in una camera stile Luigi XV, dotata di touch-screen per il controllo di luce e temperatura, tv a schermo piatto, rubinetteria Sherle Wagner placcata oro a 24 carati. Per la Royal Plaza Suite, invece, 20 mila dollari a notte. Andrei Vavilov, tycoon russo, chiese più di 20 milioni di danni (circa 14 milioni di euro) all’hotel sostenendo che la sua era più una soffitta che una suite.

Negli alberghi di lusso si trova spesso il «pillow menu», la lista dei cuscini (diversi per forma, misure e tipo di imbottitura). Il Benjamin a New York ne offre 13: in lattice, ad acqua, ipoallergenico, anti-cervicale, al grano saraceno, contro l’insonnia, con l’attacco per Mp3 incorporato e uno per donne incinta.

La Catena W, per gli amici a quattro zampe, prevede un pacchetto di benvenuto contenente un giocattolo per animale, degli stuzzichini, una medaglietta, borsine per pulizia, un lettino per cane/gatto in camera e un cartellino per porta ”pet in room”. E’ possibile ordinare anche una torta di compleanno.

Il Principe d’Arabia Saudita, Alwaleed Bin Talal Alsaud, possiede sia il Plaza Hotel che il Four Seasons George V di Parigi. Quest’ultimo lo pagò 150 milioni di dollari. Oggi è stimato 750 milioni circa.

La più grande suite d’Europa è la «Villa Cupola» dell’ Excelsior di Roma: 1000 metri quadri distribuiti su due piani. Il nome deriva dalla cupola affrescata, alta 12 metri, che si trova nel salotto. Costo 20.000 euro a notte. Ci ha soggiornato anche Kevin Costner.

Le suite più care: la Penthouse Suite dell’Hotel Martinez di Cannes (27 mila euro), la Ty Warner Penthouse Suite del Four Season Hotel di New York (25 mila euro), la Royal Penthouse Suite dell’Hotel President Wilson di Ginevra (25 mila euro), la Royal Villa del Grand Resort Lagonissi di Atene (24.600 euro), la Presidential Suite dell’Hotel Cala di Volpe in Costa Smeralda (19 mila euro)

Le suite del Bamurru Plains, nei pressi del Kakadu National Park (Australia), sono tutte di legno e issate su palafitte. Niente televisione, telefono, cd, né elettricità e aria condizionata per una totale immersione nella natura. Costo 900 dollari a notte.

«Il lusso va benissimo, purché sia sfrenato» (Alberto Arbasino).